martedì 8 gennaio 2013

Il pronto soccorso emozionale neonatale di Eva Reich

Quando ho incontrato, o per meglio dire conosciuto non di persona ma tramite internet il centro Studi Eva Reich, ne sono subito rimasta colpita. Di questo suo lavoro, riguardante il massaggio "farfalla" nel bambino. Infatti in un precedente post ne ho parlato. Oggi invece, vi faccio conoscere una sua intervista, o per meglio dire una vera e propria testimonianza. Questa testimonianza riguarda il pronto soccorso neonatale emozionale.
Ne avete mai sentito parlare?
Prima di conoscerla nemmeno io.
Secondo la sua "teoria", chiamiamola così, perché poi si tratta più di pratica, se il parto è stato traumatico, bisogna ristabilire fra madre e bambino un'"intesa" o flusso bio emozionale come lo chiama Beatrice.
Ma non vi lascio sulle spine e vi faccio leggere .




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Il Pronto Soccorso Emozionale neonatale con il Massaggio Bioenergetico Dolce Neonatale di Eva Reich
autrici: Silja Wendelstadt psicologa, psicoterapeuta, fondatrice del CENTRO STUDI EVA REICH Beatrice Casavecchia, psicologa, orgonoterapeuta, direttrice del CENTRO STUDI EVA REICH ANCONA



Il massaggio dato al neonato e alla madre nei primi giorni, settimane e mesi dopo la nascita promuove la salute nel rapporto madre-neonato e previene la patologia.
Se la nascita è stata traumatica il massaggio può ristabilire l'interrotto flusso di energia bio-emozionale nel neonato, nella madre e tra loro.




Il caso di Giulio e Lucia, curato con il massaggio bioenergetico di Eva Reich, ne è una testimonianza
Incontro Lucia e Giulio in un gruppo di yoga per il post-partum dove davo una dimostrazione del baby- massaggio bioenergetico.


Giulio (2 mesi), nelle braccia della madre, stava in una posizione, tesa, innaturale, con la schiena inarcata all'indietro. Sembrava che si spingesse lontano dalla madre, non volesse vederla, e la madre, in quella posizione, non poteva guardarlo negli occhi; era difficile reggerlo tra le braccia e non farlo cadere.

Il primo incontro di terapia bioenergetica: la madre, Lucia, viene al "Pronto soccorso emozionale neonatale" del Centro Studi Eva Reich, per una prima seduta di massaggio neonatale bioenergetico. Giulio, INARCANDOSI fortemente, SI SPINGE costantemente lontano dalla madre.
La madre è disperata. Dice di sé che è una "ex-anoressica", come per dire che è colpa sua.

La storia del parto: il bambino doveva nascere con un parto podalico e la madre voleva che nascesse per via vaginale e non, come si usa adesso, in caso di posizione podalica, con taglio cesareo. Durante il parto, nella fase di espulsione, dolorosissima, una mano messa di traverso impediva l'uscita del bambino e fu deciso il taglio cesareo all'ultimo momento. Il bambino è nato asfittico, blu e contratto e lo hanno portato subito via.
La storia post-partum: la madre lo ha visto solo dopo 3 giorni. Quando lo ha visto per la prima volta dopo la nascita, il bambino stava sotto una "campana", pieno di elettrodi. Lucia si sentiva piena di rabbia e di odio e incoscamente lo ha rifiutato. Soltanto dopo un po', quando lei ha toccato Giulio con un dito sul sopracciglio, e lui ha accennato un sorriso, lei si è sentita riconosciuta dal bambino e si è stabilito un primo legame.
Furono dimessi dopo otto giorni. Giulio inarcava costantemente la schiena e la testa non riusciva a reclinarsi in avanti. Alla TIN (terapia intensiva neonatale), alla domanda della madre se si trattava di un danno neurologico o muscolare, le rispondevano che era neurologico e la madre pensava che fosse irreversibile e si sentiva in colpa. Dopo un mese e dieci giorni Giulio fu di nuovo ricoverato con una bronchiolite, e messo sotto tenda di ossigeno per una settimana. Giulio continuava a stare con la schiena inarcata.
Alla madre venivano dati degli esercizi di gioco da fare con il bambino, ma non riuscendo a farglieli fare nel modo giusto e si sentiva ancora più frustrata.




"POSSO FARE QUALCOSA PER LUI! MI ASCOLTA!"
Eravamo disposti per terra sui materassi. Lucia era tesa ed esausta e per questa ragione riceveva lei per prima, il dolce massaggio bioenergetico. Le dicevo che dopo aver conosciuto su di sé l'effetto unificante ("mi sento integra!") e rilassante del massaggio, lei lo avrebbe potuto dare al bambino con il mio aiuto. La invitavo ad esprimere con un suono "aaah" prolungato le sensazioni di piacere che avrebbe provato. Questo sospiro lungo, sonoro, della madre non solo rilassava lei stessa, ma faceva anche un effetto visibilmente rilassante sul bambino.
Per mostrarle l'effetto del contatto delle dita sulla pelle del bambino, ho toccato leggermente le spalle del bambino. Il bambino restava come meravigliato, trasognato, come in ascolto di una profonda sensazione, mentre io sentivo, sotto le mie dita, sciogliersi i muscoli delle sue spalle.
Quando la madre si è sentita pronta ha detto: "ora faccio io il massaggio a Giulio". Seduta eretta, con me alle spalle, con calma e guidata da me, ha iniziato i movimenti del massaggio e ha sentito le spalle del bambino rilassarsi. Questa sensazione le ha procurato sicurezza e ha detto: "posso fare qualcosa per
Giulio!”
Dopo il massaggio il bambino piangeva. Ho chiesto alla madre di tenerlo dolcemente stretto tra le braccia, di camminare dondolandolo e di parlargli del parto guardandolo negli occhi. Questo era possibile ora, perché il bambino era meno inarcato indietro. La madre, profondamente commossa, ha cominciato a parlare a Giulio del parto e di quanto aveva sofferto e quanto lo aveva fatto soffrire e che questo le dispiaceva e le dava un senso di colpa. Gli diceva quanto era stata una brutta esperienza. E poi ha detto: "ma ora sei vivo ed io sono felice con te e tu con me". In quel momento il bambino ha interrotto il pianto. La madre ed io abbiamo avuto la precisa sensazione che lui stesse capendo le parole. Ciò che il bambino capiva, mi sembrava, era che ora lei era felice che lui c'era e che stavano insieme dopo la lunga separazione dell'incubatrice. Fino allora non aveva mai parlato a nessuno con tanta commozione del parto doloroso. Dopo un po' il bambino si è addormentato profondamente. Ai genitori abbiamo consigliato di massaggiare il bambino tutti i giorni a casa, all'ora del bagnetto, e di non scoraggiarsi se non si sentivano molto abili



2. seduta: "MI GUARDA!"
Una settimana dopo sono andata a casa di Giulio e di sua madre, Lucia, e c'era anche il padre e il fratello più grande di 4 anni.
Ci siamo messi sul tappeto nella stanza da letto dei bambini. Giulio inarcava di meno la schiena ma era ancora difficile captare il suo sguardo. Faccio il dolce massaggio bioenergetico alla madre. Mentre le mie mani sono in contatto con il suo corpo, lascio fluire le mie parole, in contatto con le mie mani e con il suo corpo e le parlo del suo corpo, di ciò che le mie mani sentono, delle sue paure, delle sue speranze. Parlo alla sua energia.
Il marito è presente e ascolta e a volte mi aiuta: mentre faccio i movimenti a un braccio, lui li fa all'altro, in sintonia con me. E' musicista. Toccare è come suonare uno strumento. Anche qui la scioltezza delle mani e l'equilibrato movimento fanno il tono. Si può diventare virtuosi.
Il bambino giace vicino, guarda quasi immobile, come per ascoltare dentro, "sintonizzato" e piange quando parliamo del taglio cesareo. Di nuovo tutti e tre abbiamo la sensazione che il bambino ci comprende. Ci scambiamo le parole, portate sulle onde dell'energia. Il nostro chiacchierare allegro è terapeutico: non intervengo con consigli, ma in contatto con la madre lascio fluire le parole e le sensazioni.
Il massaggio della madre è finito e la madre desidera darlo al bambino. Sta seduta per terra, appoggiata al corpo del marito, che le fa da sostegno. Tra le gambe divaricate, giace il suo bambino, per terra, su una coperta morbida.
Il bambino accetta il massaggio, si presta, gode, ascolta il flusso delle mani della madre sulla pelle e risponde con movimenti sempre più deliziati. Anche la voce tranquilla della madre, che nomina le varie parti del corpo, lo tocca, lo avvolge. Visibilmente la madre inizia a sentire il piacere dei propri gesti, che diventano più morbidi, più esperti. I gesti della madre, fatti con piacere sono quelli che piacciono di più al bambino. La madre li fa con delle lunghe espirazioni sonore, che possono diventare un ritmo e un canto. Tutto il sistema corporeo del bambino sa armonizzarsi con questo flusso di sensazioni dolci di movimento, di tatto e di suoni.
Ora, quasi per combinazione, gli occhi del bambino toccano gli occhi della madre: "mi guarda!" esclama la madre, con un suono che non dimenticherò. Si erano incontrati. Gli occhi del bambino si erano attaccati agli occhi della madre e, come attraverso un cordone ombelicale di energia, si nutrivano reciprocamente attraverso gli occhi come due innamorati. Era come un riconoscersi, un attimo (gli occhi sono organi di senso emozionali). La madre voleva ancora guardare negli occhi di Giulio. Le ho detto che bastava questo breve contatto spontaneo e che non era necessario forzarlo perché gli occhi di Giulio l'avrebbero cercata ancora e bastava cogliere l'attimo. Gli doveva lasciar tempo per riosare, riscoprire, per rifarlo.




La terza seduta :"MI SORRIDE, MI FA I VERSI"
La seduta veniva ripetuta a casa di Lucia con il marito e Giulio. Questa volta il bambino non faceva più l'arco indietro con la schiena. Lei riferisce che lo fa ancora quando gli dà il biberon, perché lei era anoressica e quindi anche lui doveva, secondo lei, avere problemi di cibo. Invece io credo che Giulio si sintonizzi sulle sue preoccupazioni e il suo senso di colpa di essere "ex-anoressica". Giulio la guardava negli occhi, durante il massaggio, sorrideva, faceva i versi, e la madre rispondeva divertita e rassicurata. Lucia mi ha chiesto una quarta seduta nel mio studio, prima della visita di controllo della quale aveva paura. Ma alla quarta visita il bambino stava così bene che non lo aveva portato neanche con sé.
Ha dimenticato di telefonarmi dopo la visita medica di controllo al TIM, che era stata, come ha detto lei, "un trionfo".
Più tardi mi ha detto che "il trionfo" consisteva nel fatto che le psicologhe notavano che lei "teneva bene in braccio" Giulio e che Giulio superava brillantemente i test di deficit sensoriale. Alla fine di questa visita le psicologhe hanno battuto le mani per congratularsi con la madre.

Ho rivisto Giulio quando ha compiuto un anno. Camminava e mi veniva vicino, si fermava per guardarmi con due occhi profondi che mi toccavano il cuore, come se mi conoscesse. Giulio era dolce e vivace e, in questo precario equilibrio dei suoi primi passi, perfettamente equilibrato.
C'è un periodo dopo la nascita in cui la madre e il bambino sono molto sensibili. Facilmente il loro sistema bio-emozionale di comunicazione può essere disturbato ma è anche relativamente facile ristabilire il flusso di energia (il bonding) tra loro. In questo modo si interrompe il "circolo vizioso" tra madre e bambino, in cui il bambino è teso e preoccupa la madre, la preoccupazione della madre rende più teso il bambino, la madre ha più paura, il bambino si innervosisce ancora di più.... e cosi via. Il nostro "Pronto soccorso emozionale" è stato istituito per poter interrompere subito questo circolo vizioso.
In questo stato di apertura, come è il periodo sensibile, sembra che qualcosa di particolare avvenga quando la madre riceve l'intenso contatto ritmico e rilassante del massaggio bioenergetico. Il piacere e il calore del contatto stimolano in tutte le cellule la libera pulsazione bioenergetica, autoespressiva nella madre. Sembra che antichi schemi affettivi-motori, bloccati nel passato (sin da quando lei era a sua volta bambina), possano ora essere stimolati a sciogliersi nel rapporto con il proprio neonato. Come se la natura stessa volesse, in questo momento particolare, mettere a disposizione della coppia madre-neonato tutto il suo potenziale di auto-guarigione. Sono dei momenti tra guarigione e sacralità.
La madre, "ex-anoressica", poteva scoprirsi, con il nostro aiuto, "madre sufficientemente buona" e nutriente e poteva, probabilmente, in quel momento, incontrando il suo amore per Giulio, superare antichi blocchi nel proprio equilibrio bio-emozionale.
L'aiuto non viene da parte di chi analizza e dà consigli, ma da parte di chi intuisce la natura delle dinamiche della coppia madre-neonato e sa stare CON loro con empatia.
Questa capacità di intuito empatico e di "essere semplicemente con" e questo bisogno di proteggere, sono qualità insite non solo nella natura umana: gli elefanti lo fanno e i delfini adulti proteggono le femmine con i loro neonati. Quando la perdiamo ne soffriamo profondamente e sentiamo di aver perso
l’orientamento: fortunatamente possiamo ritornare dentro di noi e attingere da questa nostra risorsa innata nella consapevolezza che questo tocca la parte più spirituale e vitale dell’essere madre e del bambino. In questo può realizzarsi il nostro vero aiuto.





BIBLIOGRAFIA
Amelie Auckett, Massaggio per i vostri bambini, con introduzione di Eva Reich, RED 1987.
Condon,W./ Sander L., Neonate movement is synchronized with adult speech, Science 183, 1974 Georges Downing, Il Corpo e la Parola, Astrolabio 1995
Thornas Harms, su: "L'economia sessuale di Wilhelm Reich e la sua rilevanza per la ricerca moderna sui neonati" in: Tesi di diploma in psicologia, Freie Universitaet, Berlin 1993.

A. Montagu, Il linguaggio della pelle, Vallardi, 1989.
Marshall H. Klaus and John H. Kennel, Maternal Infant Bonding, Mosby 1965 (sul periodo sensibile") 



Credo che questa testimonianza sia bellissima e voi cosa ne pensate?

1 commento:

  1. Buonanotte, grazie per aver raccontato la tua esperienza. Un abbraccio.

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