mercoledì 29 gennaio 2014

Face painting per bambini


 
Il Carnevale è alle porte e oggi assieme parleremo del face painting per bambini.
Il face painting? Sarebbe? La pittura facciale e per dirlo in parole povere, il trucca bimbi che tutti i nostri bambini adorano. Qui vedremo assieme come potete pitturare il vostro bambino per Carnevale usando il face painting.




 L'autore dell'immagine: tiger boy by David K   (CC BY-SA 2.0)

Quella del face painting è una pratica divertentissima per ogni bambino, che unisce gioco e creatività, per divertirsi tutti assieme. Non dovete temere reazioni allergiche di alcun tipo. Se viene utilizzato il giusto tipo di trucco, infatti, pensato apposta per queste occasioni e per le pelli estremamente sensibili e delicate dei bambini, non c’è nulla di cui preoccuparsi.

I trucchi per il face painting, infatti, sono tutti realizzati a base d’acqua e sono perfettamente rimovibili con un po’ di acqua tiepida e, al più, sapone per il viso. Proprio per lo stesso motivo, anche i vestiti sono in salvo: qualora si dovessero sporcare, le macchie di colore verranno via con una semplice giro di lavatrice. Anche l’odore non è fastidioso, bensì aromatizzato e pensato appositamente per i bambini, per farli divertire in totale libertà e per far stare tranquilli i loro genitori. Se non disponete di trucchi specifici per il face painting, se non siete riusciti a trovarli in tempo e se ce li avete, ma non tutti quelli che avreste voluto, non disperate. Noi mamme possiamo sempre utilizzare i nostri prodotti per il make up facendo attenzione a non utilizzare quelli più aggressivi per evitare irritazioni e reazioni allergiche. 

Ci sono moltissime fantasie per dipingere il viso del vostro bambino nelle maniere più creative, basta scegliere tra leoni, tigri, pirati, farfalle, fiori o fatine. Innanzi tutto, è importate liberare il viso da capelli e frangette, così da non rovinare il disegno, né sporcare i capelli. Inoltre, siate sicuri del tipo di disegno e di colori che piacciono al bimbo che state per truccare: sarebbe un peccato non realizzare il suo desiderio di un trucco speciale, per una giornata speciale. Assicuratevi poi che i pennelli con cui state per mettervi all’opera siano tutti ben puliti e liberi da rimasugli di altri colori, o sporcheranno il disegno. Ricordatevi che si tratta di colori ultracoprenti, anche i più chiari, per cui gli errori di campitura saranno molto più visibili.

Per evitare quindi che il trucco appaia povero o scarno, non dimenticatevi mai di stendere una base che dia alla fantasia che state per realizzare un colore principale, da decidere a seconda del tipo di face painting. Per una tigre, ad esempio, l’arancione o il bianco sono basi perfette da cui partire, mentre invece una farfalla preferirà una bella base rosa chiaro. Per realizzare lo strato di base, utilizzate una spugna: sarà più facile e veloce applicare il colore, che risulterà più leggero. Se la base che dovete realizzare è di più colori, applicate prima quello più chiaro. Se invece state realizzando una face painting parziale, allora disegnatene i profili prima di fare la base, così da essere sicuri di non esagerare. Prima di cominciare il disegno, fate asciugare bene la base. Attenzione alle colature e prestate sempre molta attenzione agli occhi, da quali è bene sempre tenersi a qualche centimetro di distanza. Avete bisogno di ispirazione? Nessun problema. Basta cercare qualche tutorial su internet, se ne trovano davvero tantissimi e vi spiegano il procedimento step by step. Ecco a voi ad esempio un leone e una farfalla, ma come già detto, ce ne stanno molti molti di più.
Guardate ad esempio questa fotogallery con tanti bei disegni divertenti per farvi un'idea.

http://fotogallery.donnaclick.it/mamma/72937/face-painting-idee-trucco-viso-carnevale/

Quando avete terminato l'opera, ricordatevi di prendervi cura degli strumenti utilizzati. E' consigliabile pulire subito le spugne ed i pennelli e mettere in ordine tutti gli accessori utilizzati in modo da avere tutto bello pronto per la prossima occasione. Dopo la festa è necessario, malgrado possibili proteste da parte dei bambini, rimuovere tutti i colori dal viso. Quelli specifici per il face painting si tolgono molto facilmente, basta lavare il viso con acqua e sapone. Se dovessero ancora rimanere delle tracce o se avete usato anche il make up classico, fatevi aiutare dallo struccante. 
 
 
Belle idee vero? Allora mettetele in pratica con i vostri bambini e fatemi sapere.

 

 

Come si riconosce e si manifesta la discalculia nel bambino

Oggi assieme a Gianluca Lo presti psicologo esperto in psicopatologia dell'apprendimento parleremo di come si riconosce e si manifesta la discalculia nel bambino.
O meglio cos'è la discalculia nel bambino e come possiamo cercare di riconoscerla.



 
 
 
Quando i compiti di matematica diventano impossibili
"Le abbiamo ripetute ieri, poi le rifacciamo oggi, e mi sa che lo rifaremo anche domani": queste sono le tabelline.
Ma è così anche per fare le operazioni, in cui devi ricordare a tuo figlio da dove iniziare, e poi il segno, e poi ancora la procedura.
Quando siamo arrivati al conteggio succede che pur contando (ancora...) con le dita, sbaglia o si perde durante il conto.
Questi, ma non solo, sono alcuni comportatmi tipici che possono avere i ragazzini con Discalculia durante i compiti a casa, facendo diventare questi esercizi a dir poco insuperabili. Siamo anche molto vicini ai genitori che mettono a dura prova la loro serenità.
Quello che si può fare è eseguire strategie diverse da quelle usuali, qui ne diremo una sulle tabelline.
 
E' molto semplice: dobbiamo evitare di fare affaticare la memoria a breve termine e migliorare il richiamo diretto della soluzione.
 
Quando, a cantilena, facciamo:
"due per uno, 2;"
"due per due, 4;"
"due per tre, 6;" etc.
 
Affatichiamo la memoriria ed il richiamo non è automatico.

Basta semplicemente usare le dita e mentre indichiamo dal primo dito in poi, diciamo:
"2 - 4 - 6  - etc".
Con l'ausilio delle dita della mano leviamo carico alla memoria di lavoro, in cui è necessario solo ricordare la stringa di numeri 2-4-6- etc, e non tutto il ragionamento dei cambi di moltiplicazione "due per UNO; 2; due per DUE, 4; etc".

Ultima cosa: la motivazione. La matematica è una di quelle discipline in cui si emette a dura prova l'aspetto emotivo del bambino, dunque non rimproverateli riferendovi alla persona "ma non capisci! ma non lo sai fare!", piuttosto chiedete "cosa non ti è chiaro?" e date strategie alternative.
Gianluca Lo Presti
 
 
Ringrazio nuovamente Gianluca Lo Presti per il contributo che ci ha dato.
 
 

lunedì 27 gennaio 2014

Come proteggere i bambini dal freddo

Oggi parleremo assieme di come  proteggere i bambini dal freddo, in queste lunghe giornate invernali.
Pelle screpolata, mal di gola, freddo e vento sono i maggiori agenti atmosferici e malanni invernali, ci chiediamo spesso come proteggere i bambini dal freddo.

 Sul web, ho scoperto una nuova linea di prodotti Halykoo per proteggere i bambini dal freddo.
 
Questi prodotti sono stati lanciati sul mercato recentemente e includono:
 
Crema scudo  freddo e vento per proteggere la pelle del vostro bambino preservandola da screpolature e arrossamenti della line Halykoo derma, grazie all'aloe vera e al pantenolo.
Va applicata sulla pelle del bambino e crea una barriera, protegge e rinforza la pelle, così anche durante l'ora al parco la sua pelle sarà ben protetta.
 
 
I bambini amano giocare all'aperto anche in inverno, l'importante è coprirli bene mani, piedi e testa e come tutte sappiamo evitare sbalzi di temperatura.
Infatti nel mio caso, cerco sempre di vestirle a "cipolla".
Nonostante questo non mancano mai raffreddori, notti nelle quali le bambine dormono male.
Ma posso consigliarvi sempre di Halykoo : Pad balsamico notte con olii essenziali.
L'eucalipto aiuta il bambino a respirare meglio, basta applicare questo cerotto al pigiamino  del bambino, con il calore del corpo, sprigiona un odore balsamico che permette al bambino di respirare meglio.
 
 
Mentre invece per il fastidiosissimo e ancor più comune mal di gola, esiste Spay lenitivo gola con acido ialuronico e malva, proviene da agricoltura biologica. Previene la secchezza e riduce l'infiammazione, facendo questo il bambino riesce a deglutire meglio.
E' dotato del pratico beccuccio che permette di spruzzarlo in gola e visto che i bambini generalmente non amano i sapori questo spray ha un buon sapore di miele.
 
 
 
Questi prodotti aiutano a proteggere i nostri bambini dal freddo con la crema e a sopportare meglio i malanni di stagione dati da raffreddore e mal di gola.
Li conoscete o li avete provati?
 
 
 

 

venerdì 24 gennaio 2014

Mercedes benz classe C famigliare


Oggi affrontiamo assieme un argomento che può non piacere a tutte le donne e mamme, ma in realtà ci riguarda  molto da vicino. Oggi giorno è impossibile non possedere un automobile  e  la maggior parte di noi ha sicuramente la patente anche perché avere dei bambini e non avere la macchina è come non avere un braccio.  Personalmente non sono fissata con le automobili ma se dovessi scegliere di acquistarne una, avrei le idee molto chiare.

E in alcuni giorni come questo, mi metto alla ricerca di ciò che vorrei……

Sul web potete trovare moltissimi siti che parlano di macchine, alcuni veramente molto interessanti e soprattutto alla portata anche delle nostre ricerche in merito, in quanto da mamma e donna non sono molto esperta di motori, cilindrata ecc.

 Nei siti di automobili, oltre ad avere le offerte  del momento coordinate da fotografia, ci  basta inserire  i dati riguardanti il prezzo che vorremmo spendere per acquistare l’automobile, km, immatricolazione, marca  e offre subito i dettagli.

Qui posso trovare prezzo, caratteristiche  e soprattutto posso cercare la macchina in base al mio budget che al giorno d’oggi è importantissimo, soprattutto per far quadrare il bilancio famigliare e torno al discorso detto prima, che senza macchina non si può rimanere.

Perché non approfittare anche di un’offerta on- line?

Di questi tempi poi.



 

 

Vi stupirete forse che a una donna piacciono le macchine, a me sì. Bella linea, bella macchina insomma. Ma è grande, mica male i tuoi gusti! (penserete) Beh noi siamo in quattro ci serve una macchina spaziosa, nel caso in cui dovremmo muoverci, come facciamo con bagagli e bambine?

Anche per oggi il mio “fantasticare” è finito, ma basta poco a volte anche solo cercare, guardare, leggere qualcosa su un argomento che in quel momento ti interessa, per far sì che una giornata uggiosa, nata con il piede sbagliato prenda il verso giusto e improvvisamente torni il buon umore.

In fondo basta solo un semplice click su un sito come può essere questo www.tisemplificolavita.it  blog che seguo, che  mi piace e trovo molto interessante dove all’interno potrete  trovate trucchi, consigli su vari argomenti,grazie ad internet possiamo trovare tutto ciò che desideriamo senza nemmeno uscire di casa e facendo la mamma, due bambine da accudire è veramente utile, anzi indispensabile.

 

 

giovedì 23 gennaio 2014

Torta al cioccolato per San Valentino

Ciao a tutte, mancano ancora un po' di giorni ma già cerco uno spunto per preparare con l'aiuto delle mie bimbe una torta al cioccolato per San Valentino, in fondo si divertono sempre molto a cucinare.
Girovagando ho trovato questi tutorial di Coccole sonore per realizzare la torta al cioccolato per San Valentino, dove Giada e Elena mi aiuteranno.
Prepariamo assieme la torta.

Così prepareremo il dolce a base di cioccolato

  
 
La farciremo con la ganache al cioccolato seguendo questo tutoria.
 
 
 Cercheremo di decorare la torta di San Valentino, anche se non disponiamo proprio di tutti gli accessori elencati nel video, cercheremo di fare del nostro meglio.
 
 
E ora in questo video per la torta al cioccolato di San Valentino, servirà la ghiaccia reale per scrivere sopra il nome.
 
 
La nostra torta sarà questa, quella che cercheremo di fare alla perfezione per San Valentino, se vi piace l'idea, nel frattempo comperate tutti gli ingredienti e provate a cucinarla anche voi. Se volete poi inviateci le fotografie.
 

mercoledì 22 gennaio 2014

Torta casa razzo

Oggi ho il piacere di dare la parola a Barbara Marelli che è la scrittrice di Torta casa razzo.
 Vi chiederete di cosa parla Torta casa razzo.
E' un bellissimo libro ( da amante della lettura, ho subito acquistato) che raccoglie ricette di cucina viste e interpretate dai bambini come dice Barbara in "bambinese".



Questo è ciò che Barbara di Torta casa razzo ci racconta:

Avete mai provato a cucinare con un bambino?

E, dopo averlo fatto, vi è mai capitato di chiedergli : ti ricordi la ricetta?

Ecco! Lui o lei non vi diranno mai: “No!”. Al contrario, vi racconteranno una  “storia” meravigliosa. La coloreranno con parole che non avete mai sentito, mescoleranno ingredienti che non avete mai mischiato e in un ordine totalmente sovvertito, daranno indicazioni di modi e tempi surreali che non vi sognereste mai di seguire. Dalle loro parole, emanerà la gioia provata per aver fatto una “cosa da grandi” con una persona adulta che, a sua volta, ha trasmesso loro le sue tradizioni e le sue esperienze.

Quando poi si accorgeranno che voi state prendendo appunti, si sentiranno veramente ascoltati e, finalmente, al centro di quell’attenzione che costantemente desiderano da parte degli adulti.

 

Vi faccio qualche esempio: Eleonora, abilissima, mi ha raccontato una “Torta al cioccolato” E… incredibile ma vero, tra gli ingredienti il cioccolato non c’era!!! Nel forno la lasagna deve stare “finché non arrivano gli ospiti”, dice la piccola Marta, e l’esperto Luca mi ha confidato che la “Torta colle mele, quando fa DIN è pronta!”.

 

Intervistare i bambini è divertente, ma non è semplice impedirgli di muoversi, cantare e danzare, per cui, munita di carta e penna, li ho lasciati esprimere anche con dei disegni che, una volta autografati, i bambini mi hanno regalato.

 

In questo modo, si sono sentiti a proprio agio, al punto di condividere con me i loro trucchi: Sara mi ha svelato il segreto per far diventare un risotto giallo ed Edo ha ammesso di cucinare con la magia… Mi hanno dato consigli per feste improvvisate, pranzi veloci, ricette buonissime e “cose cattive”. Sono riuscita a familiarizzare con il “mescolo”, la “mesciamella” e il “bruscapane”.

 

Tutte Ma potevo tenere queste perle tutte per me? Direi proprio di no, quindi  le ho raccolte in un libro, TORTA CASA RAZZO!. Il titolo proviene da una di queste surreali e brillanti ricette in bambinese e lo trovate su Amazon, sia in carta frusciante che in formato digitale, a questo link www.amazon.it/dp/1490917586


Se siete ancora curiosi e volete approfondire, Tortacasarazzo in rete è su www.facebook.com/tortacasarazzo o su twitter @babymarelli

 

E ricordate:

 

Con un po’ di Mesciamella,

una Sfoglia e un Bruscapane

la tua cena si fa bella…

Grumolosa non rimane!

 

            (Proverbio bambinese)

 Queste sono due ricette tratte dal libro
 
 
 
E' stato un vero piacere Barbara anche oggi ci siamo resi conto di quanto i bambini siano in grado di stupirci.
Voi cosa ne pensate? Commentate mi piacerebbe avere un vostro parere, i vostri bambini parlano in "bambinese" Giada e Elena sì.
 
 

martedì 21 gennaio 2014

Telepatia tra gemelli

Continuiamo assieme a leggere ciò che Cinzia gemella, ci racconta  argomenti bellissimi, emozionanti e coinvolgenti,  oggi ci parla della telepatia tra gemelli.
Esiste veramente  telepatia tra gemelli? Cosa può raccontarci Cinzia in proposito?



 
Oggi scopriamo la telepatia tra gemelli dalle parole di Cinzia.

Si dice che tra gemelli ci sono delle telepatie......ma è meglio raccontarvi un aneddoto.
Quando eravamo ragazzini noi avevamo una casa su due piani, le camere da letto sul piano superiore.
Una notte...un estate credo...non ricordo il mese, premetto che sia io che Marcello abbiamo un sonno profondo, nel senso che una volta addormentati non ci svegliamo, dovrebbe esserci un termine che definisce questo stato. Ognuno di noi aveva la sua camera, non capisco come e perché (quella notte, solo e soltanto quella notte...non successe mai più) mi alzi dal mio letto, scesi le scale, aprii la porta della sala e mi sdraiai nel divano. Mi addormentai. Ma alla mattina mi ritrovai nel mio letto al piano superiore!!!
Andai in cucina per fare colazione e trovai mamma . Gli dissi : "sai che stanotte mi sono svegliata e sono venuta a dormire di sotto in sala?"
Lei mi guardò e mi disse: "Vai nella sala!"
Io andai e vidi il mio gemello che ancora dormiva...quando si svegliò mi guardò e mi disse : "Ho dormito tutta la notte sul divano, che mal di schiena!"
Ancora oggi ripenso a questo episodio e penso che mamma e papà non potendo dare una spiegazione logica, pensarono che io me lo sia inventato!!!
Vorrei anche dirti un'altra cosa, quando voi genitori di gemelli dite: "i gemelli sono gelosi"
Non è così, voi avete un pensiero che non corrisponde a verità. LO PENSATE VOI che i gemelli siano gelosi uno dell'altro. La verità è che per i gemelli essere gelosi dell'altro EQUIVALE A ESSERE GELOSI DI SE STESSI!!!
La verità è che non vogliamo dover dividere. Ognuno vuole il suo gioco, il suo libro, il suo bacio da mamma e papà vogliamo essere unici e vogliamo anche avere una torta per uno per il nostro compleanno.

Beh com'è giusto che sia, cara Cinzia. Ora che Cinzia ci ha parlato di telepatia tra gemelli, mi torna alla mente un aneddoto molto simile. Quando frequentavo le scuole superiori, in classe con me avevo due gemelle. Ricordo che, una mattina una delle due era a scuola e l'altra era in ospedale per essere operata all'appendicite, non ci crederete ma la mia compagna di scuola all'ora in cui la sua gemella è stata operata ha sentito dolore. Quando l'ha vista il giorno seguente si sono confermate l'orario dell'operazione che coincideva con il dolore che aveva sentito durante l'orario scolastico.
Questo aneddoto non l'ho mai dimenticato.

 

lunedì 20 gennaio 2014

Cosa prova un gemello al distacco dall'altro

Oggi assieme a Cinzia gemella, nata negli anni 60, continuiamo a leggere le sue emozioni e ci parla di cosa prova un gemello al distacco dall'altro.
Questo affascinante mondo "tutto loro" come lo chiamo io. Cosa provano i gemelli al loro distacco? Dovuto in questa esperienza di Cinzia al suo ricovero in ospedale, adesso ci racconterà queste emozioni che tanto mi fanno emozionare.

 
Distacco gemelli cosa si prova? Cosa provano i gemelli al primo distacco? Lo leggeremo assieme, vi ricordo che Cinzia ha scritto per noi anche
 Cosa si prova ad essere gemella, dove ci racconta il fantastico rapporto fra fratello e sorella.
E' ancora più affascinante questa sua storia perché sono gemelli nati negli anni 60.

 Siamo nati più o meno dello stesso peso, la mia nascita è stata indolore per me e per mia mamma, mentre mio fratello ha sofferto, noi non ce lo ricordiamo naturalmente ma la nostra psiche sì....
Io mangiavo la mia parte golosamente e serenamente (al seno, mia mamma aveva molto latte) e il mio gemello al contrario di me poco, era inappetente....
Quindi per la serie, non si butta niente, mia mamma quello che rimaneva lo dava a me. Dai oggi dai domani, io crescevo robusta e altina e lui rimaneva un po' più magretto e piccino.
Praticamente io non stavo mai male, mangiavo e dormivo e lui mangiava poco e cresceva poco.
Così fino a circa 4/5 anni i miei genitori decidono di farmi visitare in un ospedale specifico per bambini, in quanto troppo cicciottella!!!!
Volevano sapere se avevo disfunzioni (ero grassotta insomma). Quindi mia mamma, papà, io e mio fratello partimmo per Ancona.
Lui e i miei genitori rimasero a casa di un parente di papà ed io in ospedale per i controlli. Ancora mi ricordo il distacco, non da mamma e papà, ma da mio fratello Marcello..
Era la prima volta che non ci saremmo visti per due giorni.
Poi, dopo tutti i controlli e naturalmente una dieta alimentare corretta.... confermarono che, la mamma aveva sbagliato a rifocillarmi troppo!!!!
Avevo dei chili in più, che con una dovuta dieta sarebbero scesi e non avrei più avuto problemi di sovrappeso.
Il medico disse : "la bimba è sanissima e scoppia di salute".
Infatti ancora oggi non so che cosa sia un antibiotico.
La mamma e il papà mi portarono a casa e ancora rivedo il sorriso di mio fratello, allora non ci si baciava, mi aveva comperato ( ricordiamoci che negli anni 60, non si facevano mai regali tra fratelli) degli shangai.
E mentre giocavamo....lui mi guardava e mi sorrideva felicissimo!!!!
Ancora oggi questo ricordo mi assale e mi pervade di una gioia infinita!!!!
E' stato come, tornando assieme, si fosse riunito un pezzo di me.


Ecco cosa prova un gemello al distacco dall'altro, questa splendida testimonianza di Cinzia, mi fa rabbrividire e mi commuove. Ma quanto è grande quest'amore, spero un giorno possa essere così anche per le mie bimbe.
I suoi racconti continueranno, sarà un piacere ascoltarli.



 

sabato 18 gennaio 2014

Cosa si prova ad essere gemella

Oggi ho il piacere di pubblicare cosa si prova ad essere una gemella. Quante volte me lo sono chiesta? Quante volte ve lo chiedete?
Ho avuto il piacere di conoscere Cinzia Tabellini e la sua pagina facebook https://www.facebook.com/langolocoloratodicinzia?fref=ts
 Ci mettiamo a Parlare e lei mi dice di essere una gemella. Allora colgo questa occasione per farmi raccontare cosa si prova ad essere una gemella.



Per cui incomincia così il suo racconto di "cosa si prova ad essere gemella".



Anch'io sono gemella! Ho un fratello gemello, un'esperienza unica. Siamo stati molto legati per tutta l'infanzia, sono passati 55 anni dalla nostra nascita. Prima sono nata io con parto naturale, allora non esistevano le ecografie e mamma avendo altri due bambini, ha preso un' ostetrica.
Dopo la mia nascita mio padre vedendo che mamma aveva ancora la pancia chiamò il medico di famiglia. Che arrivò da Rimini in bicicletta, si faceva fatica a circolare con l'auto.
Mio fratello stava nascendo con i piedi, quindi, l'ha girato con le mani.
Il medico gridava a mia mamma a gran voce sentendola urlare:
"Non urli signora, devo salvarvi entrambi, il parto è aperto".
Mia mamma ancora oggi, non vuole ricordare quel momento, e il medico anni dopo, ogni volta che vedeva il mio bellissimo fratello gemello diceva:
 " quando ti vedo mi prudono ancora le mani".
Siamo  nati di circa 2 kg.  E non avendo l'incubatrice, ci hanno avvolti nel cotone come due mummie. Mia mamma aveva tanto latte e quindi siamo cresciuti bene e abbiamo preso il latte materno per 9 mesi.
Allora non c'erano i pannolini e mio papà che lavorava in stazione, portava i "ciripà" (pannolini di stoffa) in stazione e li stendeva dove avevano i macchinari.
Questa è la nascita, mio padre ci chiamava: i miei gioielli, quando gli chiedevano cosa avesse , lui rispondeva sempre che a casa aveva due gioielli preziosi.
Per mia madre è stato uno shock, perché pochi mesi prima sua mamma si era paralizzata. E quindi non aveva aiuti.
Cercava qualcuno che l'aiutasse (aveva altri due bimbi) ma quando diceva che erano due...sparivano tutte!
Così mio padre non lo disse e....finalmente una signora vedendo le facce sconsolate dei miei genitori, non potè che aiutarli.
Fortunatamente crescevamo sani, io stavo sempre bene, mio fratello mangiava meno e aveva sempre un po' di bronchiti ma era sano... mia mamma diceva "non capisco mangiano uguale e la bambina cresce di più"
Lei non sapeva che di nascosto il mio gemello mi metteva la sua pasta nel mio piatto.....
I gemelli si coprono sempre, uno con l'altro, non fanno la spia e.....si difendono sempre.
Se qualcuno mi diceva o faceva qualcosa, mio fratello interveniva subito.
Anche noi avevamo e abbiamo due caratteri diversi. Io soccombevo, ma non mi dispiaceva.
Noi abitiamo a 300 km di distanza, abbiamo fatto scuola elementare e asilo assieme, c'erano altre due coppie di gemelli: un altro maschio e femmina e due maschi.
Mio fratello era più bravo a scuola ma non si impegnava, io mi impegnavo di più. Da grandicelli andavamo a comperare un paio di jeans, io con mamma e lui con papà. Quando tornavamo a casa era la stessa marca oppure ci piacevano le stesse cose.
Nei gemelli c'è sempre uno che cede di più e non è detto che sia il più debole.
Essere gemello o gemella è un legame indissolubile che lo capisce solo chi lo vive, gli altri non capiscono. Ricordatevi che se anche litigano, si adorano.

Grazie Cinzia per la tua bellissima esperienza.  Ecco cosa si prova ad essere una gemella ora ne sappiamo qualcosa in più. Sono mamma di gemelle, ma le mie bimbe ora hanno solo 5 anni e la tua testimonianza mi è piaciuta moltissimo, soprattutto avere la conferma di quanto si amano.





 

giovedì 16 gennaio 2014

In viaggio con il bambino

Oggi ho deciso di parlare di come bisogna organizzare un viaggio con il bambino. (Nel mio caso con due!).
Quando si deve affrontare un viaggio con il bambino, che sia un giorno o più giorni, ci sembra una vera e propria spedizione pannolini, marsupi, passeggini, seggiolino da tavolo, bisogna portare con sé moltissime cose.

 
Ecco allora alcuni suggerimenti di come organizzarsi con il bambino in viaggio.
 
Portate con voi:
 
  • Portate le lavagnette magnetiche con le penne già al suo interno, potranno disegnare e cancellare tutte le volte che vorranno, senza cercare ogni volta un foglio nuovo. In macchina e in viaggio, non mi sembra proprio il luogo adatto.
  • Giochi da tavolo in formato piccolo.
  • Fategli cantare le canzoncine che hanno imparato all'asilo o a scuola.
  • Prima di uscire di casa, stampategli qualche foglio da colorare e per esempio, senza eccedere mettete all'interno di un astuccio 4 o 5 colori. Mi raccomando, come ben saprete se sono in due guardate bene di mettere i soliti colori e i soliti disegni da colorare.
  • Gioco della lettera: Nominate una lettera e fatevi dire una parola con la lettera che gli avete appena nominato. Potete anche arricchirlo chiedendogli espressamente che la parola si debba riferire a una cosa, un animale, un oggetto.
  • Gioco del colore: Guardate fuori dal finestrino o all'interno della macchina e chiedete: " Cosa vedi di colore blu? " E il bambino vi risponderà.
  • Portatevi degli snack: immancabilmente avrà sicuramente fame, biscotti, cracker.
  • Acqua da bere.
 
 
Con questi suggerimenti in viaggio con il bambino sarà piacevole e in questo modo non si annoierà.
E voi quali suggerimenti mi proponete e adottate in viaggio con il vostro bambino?
Scrivetelo nei commenti, sarà un piacere averne di nuovi.
 

 

mercoledì 15 gennaio 2014

5 modi per far bere acqua al bambino

Quest'oggi ho deciso di ricordare assieme quanto è importante per il bambino bere.
Elencheremo assieme i 5 modi per far bere acqua al bambino, visto che purtroppo molto spesso bevono poco durante l'arco della giornata. O succede solo a me?

Il bambino, non sa quanto è importante bere l'acqua per cui oggi assieme vedremo, quali secondo me, sono alcune "strategie" per far sì che il bambino beva acqua.




Come vi dicevo, qui elencherò i 5 modi per fare bere acqua al bambino è molto facile per il bambino non bere, per questo assieme vediamo una lista di modi per aiutarlo:

  1. Avrete sicuramente una pianta in casa: fate vedere al bambino che se la pianta non la annaffiate con l'acqua le sue foglie appassiranno. Per questo è molto importante anche per noi, come per le piante bere acqua.
  2. Cerchiamo di essere le prime noi, il buon esempio per loro, bevendo molta acqua.
  3. Tutti in frigorifero, non teniamo solo acqua, ma succhi, aranciata e bibite varie. Cerchiamo di non comperarle, il bambino trovando solo acqua sarà obbligato a berla.
  4. Portate in borsa una bottiglietta d'acqua durante la giornata proponetegliela e vedrete che sarà facile che la beva.
  5. Mettete all'interno dell'acqua uno spicchio di limone o arancio, il bambino troverà un diversivo all'interno dell'acqua e si divertirà a berla.
Questi sono i miei 5 modi per fare bere acqua alle mie bimbe. E voi quali modi usate per fare bere acqua ai vostri bambini? Raccontatemelo nei commenti.


 

12 BUONE MANIERE DA INSEGNARE AL BAMBINO

Oggi ho deciso di scrivere un post con all'interno 12 buone maniere da insegnare al bambino, una sorta di galateo a tavola e non.

Mi piace avere bambine educate, non è così anche per voi?  Quali sono per me le 12 buone maniere da insegnare al bambino?
Ve le elenco qui sotto. Mi piacerebbe un giorno raccogliere i frutti e dire" ho due figlie educate".



 E allora ecco le 12 buone maniere da insegnare al bambino, secondo il mio punto di vista:

  1. Dire per favore e grazie quando prendono o ricevono le cose.
  2. Quando gli altri stanno parlando, aspettare, non interrompere.
  3. Non si prendono in giro gli altri.
  4. Coprirsi la bocca con la mano, quando si starnutisce e si tossisce.
  5. Se hanno qualcosa sulla bocca o sul naso, non rimuoverlo con la manica della maglietta, ma con il tovagliolo.
  6. Ricordarsi di chiudere la porta se non c'è nessuno dietro di loro.
  7. Bussare alla porta, prima di entrare in casa di qualcuno che non si conosce o in un luogo pubblico.
  8. Quando si è in un luogo pubblico, ristorante, hotel, non bisogna urlare o correre fra i tavolini.
  9. Non si toccano le cose all'interno di negozi, musei, mercatini ecc.  Si deve prima chiedere il permesso
  10. Ricordarsi di prendere prima il fazzoletto e poi soffiarsi il naso.
  11. Quando si mangia, non si parla con il boccone in bocca. Prima si finisce di mangiare.
  12. Non si prende il mangiare che si trova nel piatto con le mani, ma si devono usare forchetta e cucchiaio.
Queste sono le 12 buone maniere da insegnare al bambino, un piccolo galateo per far sì che diventi educato.
Quali sono per voi le buone maniere da insegnare al vostro bambino? Per insegnare ai nostri figli a rispettare gli altri.  Mi piacerebbe sentire il vostro parere nei commenti.


 

lunedì 13 gennaio 2014

COME RENDERE SICURA LA CASA PER IL BAMBINO

Oggi ho deciso di scrivere come rendere sicura la casa per il bambino  per parlare assieme degli accorgimenti che dobbiamo adottare  per far sì che la casa sia alla portata del bambino  che incomincia a gattonare e soprattutto a camminare.

Vedremo assieme come potete rendere sicura la casa per il bambino con piccoli accorgimenti facendo sì che il bambino abbia a sua disposizione tutto il suo spazio, senza correre nessun pericolo.




Qui di seguito elencherò come potete rendere sicura la casa per il bambino, elencando le diverse stanze della casa, così da potervi aiutare a ricordare se finora la vostra casa è sicura per il bambino o se avrete ancora qualcosa da aggiungere, che in un primo momento avrebbe potuto sfuggirvi.

Non dimentichiamo mai di non lasciare soli neanche per un attimo i bambini su fasciatoio, letto o divano.

Ma ora vediamo assieme tutte le stanze della casa e come possiamo proteggerle per il loro bene.

SALA
 
  • Mettete i copri presa.
  • Non lasciate mai panchettini o sedie sotto le finestre perché possono usarli per salirci modello "scala"
  • Mettete i paraspigoli ai tavoli.
  • Bloccate i cassetti, i bambini li usano per aprirli e arrampicarsi, altrimenti li aprono e tirano fuori tutto.
  • Rendete sicuri i fili di videoregistratori, televisori e computer, carica batterie del telefonino.
CUCINA

Oltre agli accorgimenti detti per la sala in cucina dobbiamo ricordare:

  • Molto importante il piano cottura. Dovete spiegare al bambino di non avvicinarsi mai e di non giocare con le manopole del gas. Potete usare le barriere protettive che vendono e che sono regolabili in larghezza. Quando posizionate una pentola sul fuoco, ricordate sempre di rivolgere il manico verso l'interno.
  • Evitate che tocchi lo sportello del forno, può bruciarsi anche se i modelli nuovi hanno le "porte fredde" dotati di tre vetri invece di due, in modo che il vetro esterno non diventi eccessivamente caldo.
  • Mettete i detersivi ben lontani dalla loro portata.
BAGNO
 
  • Regolate la temperatura dell'acqua inferiore a 37° può venirgli in mente di aprire l'acqua del bidet.
  • Staccate dalle prese phon, rasoi.
  • Non lasciate neanche per un attimo il bambino nell'acqua da solo.
  • Mettete nella doccia e nella vasca il tappetino antiscivolo.
 
CAMERA DEI GENITORI
  • Non lasciate elettrodomestici attaccati alla corrente.
  • Non lasciate farmaci sopra i comodini.
CAMERA DEL BAMBINO
 
  • Usate da mettere sul pavimento tappeti senza frange, dove il bambino può inciampare, usando tappeti antiscivolo.
 
Questi sono gli accorgimenti da usare per rendere sicura la casa per il bambino. Sicuramente li avrete tutti ben a mente, ma se avete dimenticato qualcosa potrete sempre trovare il pro memoria.
 
 
 
 

venerdì 10 gennaio 2014

Favola che mi raccontava la mia nonna

In questa grigia giornata di Gennaio, mi assale un po' di malinconia e penso, penso e improvvisamente assieme a tanti altri ricordi, mi torna in mente la favola che mi raccontava sempre mia nonna da bambina prima di addormentarmi. Mi piaceva tantissimo ascoltarla e non mi stancavo mai. Infatti tutte le sere, come succederà per molte di voi con i vostri bambini, con pazienza e amore mi raccontava questa favola. Non è una favola che potete trovare nei libri, perchè non veniva letta da un libro, ma era una favola "tramandata" di generazione in generazione.
Per questo qui oggi, assieme a voi voglio ricordarla, per incominciare a raccontarla alle mie bambine, per non dimenticarla, che con il tempo sicuramente succederebbe questo.
E soprattutto perché il destino ha voluto che lei se ne andasse proprio un mese fa, e in suo onore eccomi qui a scriverla. Ora sono io che la racconto a lei se mi potrà ascoltare, sarò altrettanto brava?


LA FAVOLA DELLA NONNA : IL MATTO E IL SAVIO

C'erano due fratelli che vivevano in una casa con la madre. Uno dei fratelli era una persona educata, perbene che chiameremo Sandro l'altro non che non lo fosse, ma non aveva proprio tutti i suoi giorni. e lo chiameremo Roberto.
Tutte le mattine Sandro si recava a lavorare e dopo andava al mercato a fare la spesa, prima di andare via , una mattina si raccomanda a Roberto dicendogli: " Io vado via, mi raccomando, le frittelle di castagna (tipiche delle nostre zone) è già pronto nel forno, quando è ora di dare da mangiare alla mamma, daglielo e assicurati che mangi."

Il fratello gli dice di stare tranquillo e Sandro esce. Al suo ritorno, non può credere ai suoi occhi, trova la mamma con due o tre frittelle di castagna in bocca. Arrabbiato dice al fratello: "ma cosa hai fatto, ma la vuoi far strozzare, non vedi che non le ha mangiate ce le ha ancora tutte in bocca, ma non mi posso proprio fidare di te!"
Roberto risponde: "Me lo hai detto tu di dargli da mangiare quando era ora, teneva la bocca aperta e io gliene ho dato."

Il secondo giorno Sandro deve riuscire, ricomincia a raccomandarsi al fratello questa volta dicendogli:

" Mi raccomando ricordati di dare da mangiare alla mamma, questa volta senza mettergli tutte quelle frittelle di castagna in bocca e guarda che abbia ben caldo"

Sandro esce e al suo ritorno, naturalmente trova come al solito una situazione insolita. Roberto questa volta aveva dato da mangiare nella giusta maniera alla mamma, ma per scaldarla, aveva messo i piedi dentro la stufa per assicurarsi che li scaldasse.
Sandro arrabbiatissimo dice: " Ma insomma , così la mamma si brucia" Roberto risponde" No, si scalda bene i piedi"

Roberto allora decide di non lasciarlo più a casa ma di portarlo con sé il giorno seguente.

La mattina pronti per uscire Sandro esce e dice a Roberto " tirati dietro la porta che dobbiamo andare".

Intanto si avvia, dopo un po' si gira e vede che non è dietro di lui, si rigira e continua a non vederlo. Preoccupato torna indietro e non può credere a ciò che vede, Sandro non aveva chiuso la porta, ma siccome il fratello Roberto, gli aveva detto "tirati" dietro la porta, aveva pensato bene di "scardinare la porta" e portarsela dietro.
Sandro impreca" Ma allora cosa fai, ma hai scardinato la porta , ti avevo detto di chiuderla" Roberto risponde: "Sei stato tu a dirmi tirati dietro la porta e ora è pesante"


All'improvviso, mentre stanno discutendo, vedono arrivare di corsa due ladri in arrivo dal paese. Spaventati salgono su un albero, e come potrete immaginare Sandro porta con sé sull'albero anche la porta.

I ladri, si mettono sotto il loro albero per contare tutte le monete e l'oro che avevano appena rubato.
Ad un certo punto  Roberto incomincia : " Devo fare la pipì" Sandro risponde "Tienila che ci sono sotto i ladri se si accorgono che siamo qui e li abbiamo scoperti ci ammazzano"
" ma mi scappa molto"
Roberto non riesce a trattenerla e incomincia a fare la pipì.
I ladri sotto, incominciano a dire: " Oh piove!"
Ma non scoprono i due fratelli sull'albero.


Dopo una decina di minuti Roberta che era salito sull'albero dice che la porta che molto intelligentemente si era portato con lui, gli incominciava a pesare. E Sandro si raccomanda di tenerla, altrimenti ammazzano i ladri e finiscono in prigione.
"Tienila" continua a ripetergli.
Ma all'improvviso la porta cade. Prende i ladri che sono sotto ammazzandoli.


Questa favola l'ho sentita per anni e anni, quante volte me l'ha raccontata e ora spero di essere stata altrettanto brava.






 

sabato 4 gennaio 2014

Come pulire il naso al neonato

Oggi vediamo assieme come devi fare per pulire bene il naso del tuo bambino.
Il neonato non è in grado di soffiare il naso, per cui in caso di raffreddore e comunque sia anche per prevenire i raffreddori è importante pulire il naso al neonato. O comunemente chiamati "lavaggi nasali".

In commercio esistono diversi tipi di aspiratori vediamo assieme alcune fotografie:

ASPIRATORE NASALE ELETTRICO
 
 
ASPIRATORE NASALE A POMPETTA
 
 
ASPIRATORE NASALE CON RICARICHE
 
 
 
Io dei tre tipi di aspiratori, per pulire il naso  ho sempre usato quest'ultimo, vale a dire il modello con le ricariche.
 
In questa fotografia potete vedere una breve descrizione dell'aspiratore facile da usare e pratico per pulire il naso al neonato.
 
 
Tramite la bocchetta di aspirazione aspirate il muco nel naso del bambino e quando avete finito, non fate altro che cambiare la punta dell'aspiratore che è usa e getta.
Pulire il naso al neonato è molto importante perché il neonato durante la poppata respira con il naso, altrimenti diventa veramente difficile riuscire a farlo mangiare.
Inoltre ricorda che anche se il neonato non ha problemi di raffreddori è MOLTO IMPORTANTE pulire il naso, per proteggerlo da infezioni delle vie aeree.
 
 
 
Ma ora vediamo come pulire il naso al neonato in maniera corretta:
  • Sdraia il bambino sul fasciatoio
  • Inclina lievemente la testa verso destra e inserisci nella narice la soluzione di acqua
  • Aspira delicatamente il muco con l'aspiratore senza aspirare troppo forte. Nel caso in cui vedi uscire dal naso oltre il muco un po' di sangue, non aver paura non è successo niente di grave. Per qualche giorno limitati a spruzzare la soluzione senza aspirare.
  • Ripetilo nell'altra narice
Ricorda di rimuovere il filtro che hai usato e lava sotto l'acqua calda l'aspiratore e asciugalo.
 
Così il tuo bambino avrà un nasino libero e pulito.
Dolci sogni piccolo!
 
 
 
 
 
 


 

giovedì 2 gennaio 2014

Come si fa il trattamento per i pidocchi

Oggi vedremo assieme cosa dovete fare se vi accorgete che il vostro bambino ha i pidocchi.
Basato sulla  mia esperienza personale, visto che abbiamo avuto a che fare con la pediculosi.
Come si fa il trattamento per i pidocchi?
Non è facile accorgersi dei pidocchi,  le lendini possono essere scambiate di primo acchito con la forfora e i pidocchi a occhio nudo è difficile vederli, solo l'aiuto dell'apposito pettinino vi darà la conferma.
Sul primo momento se non vi è mai capitato, andrete sicuramente in agitazione ponendovi mille domande, ma oggi vedremo  cosa dovete fare e come dovete comportarvi in caso di pidocchi.
Come usare i prodotti per il trattamento del bambino in caso di pidocchi e le regole da seguire per igienizzare la casa.

Come ti accorgi se il bambino ha i pidocchi?
  • Può avere rossore e piccoli puntini rossi sulla cute e attorno all'orecchio;
  • si gratta la testa dicendo che gli prude;
  • Se osservi a occhio nudo i capelli, potrai notare dei puntini bianchi sul capello che assomigliano a forfora, ma se provi a toglierle non è così facile, perché rimane attaccato al capello.
  • Invece il pidocchio è di colore marroncino, o nero, ma non è facile vederlo a occhio nudo.
Come si fa il trattamento per i pidocchi ?

TRATTAMENTO PER PIDOCCHI
 
 Vai in farmacia a comperare il prodotto per i pidocchi in gel, da passare sul capello asciutto come se fosse un balsamo, lascialo agire all'incirca 15 minuti. (nel mio caso ho usato i prodotti dell'Aftir, tra l'altro non so se sarà un caso ma gli anni seguenti ho sempre spruzzato alle bambine il PRE AFTIR SPRAY per prevenirli, appena leggevo il cartello. In effetti non li hanno mai presi, quest'anno non l'ho usato, visto che non è stato messo nessun cartello e infatti hanno preso i pidocchi, per cui che si ci creda o meno per me ha funzionato anche il preventivo)  Dopodichè, con molta pazienza, dovete passare il pettinino su ogni ciocca di capello dalla cute fino alla punta. Poi prendete un pezzetto di scottex o fazzoletto di carta (forse è meglio perché è bianco e vedete bene il pidocchio che altrimenti si confonde)  e passate  sul pezzo di carta ciò che vi è rimasto sul pettinino, così riuscirete a vedere se ha i pidocchi. Vivi o morti che siano. Questo dovete farlo su tutti i capelli del bambino, dividendoli in ciocche, magari usate delle pinze per dividerli.
Finita questa prima "disinfestazione da pidocchi", lavate la testa del bambino con lo shampoo per i pidocchi e sciacquate.

Dopo quanto va ripetuto il trattamento per i pidocchi?

Questo trattamento, dovete rifarlo dopo una settimana, negli altri giorni, dovete fare questo e avete bisogno di :

 
BALSAMO E PETTINE PER PIDOCCHI
  • balsamo per capelli di colore bianco
  • pettine normale
  • pettinino per pidocchi
  • mollette per capelli
  • fazzoletti di carta
  • buona luce

Districate i capelli con il pettine normale, poi mettete il balsamo sui capelli asciutti coprendoli tutti dalla cute alla punta. Con l'aiuto di diverse mollette per capelli, dividete i capelli in 4 ciocche.
Con il pettinino per pidocchi pettinate ogni ciocca dalla cute fino alla punta. Ogni volta che passate il pettinino per i pidocchi, asciugatelo sul fazzoletto di carta, così potete controllare se ci sono i pidocchi. Pettinate ogni ciocca due volte, fino a quando avrete pettinato tutti i capelli.
Se non trovate pidocchi, ripetete questo trattamento fino alla settimana successiva, nella quale dovete ripetere il trattamento per mandarli via.

Come disinfettare il pettinino per pidocchi?

Lavandoli in acqua bollente e sapone per 30 secondi.

Se nella scuola o asilo vieni a sapere che ci sono i pidocchi, controlla la testa del bambino ogni due giorni, con questo metodo scritto sopra Balsamo e Pettine .

Un' altro argomento da trattare oltre al  trattamento per pidocchi è anche come bisogna comportarsi per l'igiene in casa.

  • Lavate accuratamente a minimo 60° lenzuola, copricuscini, vestiti, coperte, pupazzi che sono stati a contatto con il bambino.
  • Ciò che non potete lavare ad alte temperature, chiudetelo in un sacco per una quindicina di giorni, dopodiché potete riaprirlo e lavarlo. Questo perché in questo arco di tempo se le uova si schiudono muoiono.
Non dimenticate di fare il trattamento anche a voi genitori e ai famigliari più stretti.


























 
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