mercoledì 31 luglio 2013

Importanti regole che i parenti dovrebbero rispettare

Oggi vi voglio parlare e elencare le regole importanti che i parenti dovrebbero rispettare, quando siamo appena diventati genitori. L'arrivo di un bambino, ci cambia : vita, ritmi e abitudini. Certi comportamenti dovrebbero essere naturali, e i parenti dovrebbero rispettare certe regole, ma per molte persone non è così. Queste regole, mi è sembrato giusto condividerle e riportarle sul mio blog,  per sentire il vostro parere. Bisogna sempre ricordare che i bambini quando sono piccoli, sono molto delicati e bisogna osservare certe norme igieniche e se ci riuscite imporre anche certe regole, che non devono essere infrante dagli altri, tantomeno dai parenti, se i genitori hanno deciso diversamente.


  1. Ricordati chi è la mamma del bambino, se te lo dimentichi facilmente scrivitelo.
  2. Durante i primi giorni, lascia tranquilli i genitori e il bambino, hanno bisogno di abituarsi alla loro nuova vita.
  3. Lavati le mani se tocchi il bambino e se puoi, evita di baciarlo sulle mani e sulla bocca.
  4. Non interessano i commenti sul peso di chi è appena diventata MAMMA evita!
  5. Se il bambino dorme non svegliarlo ( a te darebbe fastidio?) Infatti.
  6. Se il bambino dorme beatamente senza muovere la carrozzina, non è certo il caso di farglielo scoprire.
  7. Non stare lì fermo in adorazione: ci sono tante altre cose da fare: lavare, stirare, stendere, cucinare, l'imbarazzo della scelta.
  8. Evita paragoni con altre mamme su: allattamento, parto e compiti vari, è poco simpatico. Ogni mamma è una brava mamma e non ha bisogno di paragonarsi e confrontarsi con nessuno. Non per migliorarsi o condividere, ma per non essere sminuita.

Queste regole, credo che dicano molto, se ne sentano talmente tante in giro, voi cosa ne pensate?
E i vostri parenti rispettano le vostre regole?

 

martedì 30 luglio 2013

Libro divertente per bambini

Ciao, oggi vi voglio presentare una scrittrice che ho trovato molto simpatica, presentandovi un libro divertente per bambini, che ha scritto.  Mi è subito piaciuto quello che scriveva, rivolto in modo simpatico e coinvolgente per i bambini, le avventure di Betta una dolcissima gattina e Matilde la sua padroncina. E allora ho deciso di chiedergli di raccontarci qualcosa ed ecco quello che mi ha scritto:


Immagine di copertina

Ciao Debora, in primavera è uscito "Un fantasma d'altri tempi", il mio secondo libro della collana "Le avventure di Betta e Matilde" edita da La Memoria del Mondo. È rivolto in particolare ai bambini delle scuole elementari.. ma anche ai loro genitori! Pure questa volta Betta, una dolce gattina nera, si è messa in un bel pasticcio così Matilde, la sua padroncina coraggiosa, come al solito deve tirarla fuori dai guai. Ci sono mille pericoli da affrontare, ma con l'aiuto di tanti amici un po' strampalati Matilde ce la farà anche stavolta. I piccoli lettori, insieme alle nostre protagoniste, comprendono quanto l'amicizia valga più di un tesoro, anche quella dei nostri amici a quattro zampe. Io sono una giornalista, scrivo racconti anche x settimanali femminili e corro a presentare Betta e Matilde ovunque mi chiamino.


Credo proprio che sia un'ottima lettura per tutti i vostri bambini, si divertono e poi ha come protagonista un animale e questo credo che sia ancora più interessante e coinvolgente. Se sono come Giada e Elena amano moltissimo gli animali.


Se vi interessa approfondire e conoscere meglio queste avventure, fate come me guardate intanto la sua pagina facebook: https://www.facebook.com/pages/Le-avventure-di-Betta-e-Matilde/512199812134740




 

lunedì 29 luglio 2013

Cosa fare se il bambino si è spruzzato il profumo nell'occhio

Ciao, oggi vi voglio parlare dell'ultima disavventura che mi è capitata non più tardi di due giorni fa.
Cosa fare se il bambino si è spruzzato il profumo nell'occhio.
Giada e Elena stavano giocando, ad un tratto mi chiedono se possono darsi il profumo, il classico profumo  Tesori d'Oriente. Avevo appena finito di spiegare a Elena che doveva guardare dove si trovava il buchetto da dove esce il profumo, che la vedo piangere disperata e mi dice che si è spruzzata il profumo in un occhio. Adesso nasce spontanea la domanda: come fare ora che  si è spruzzata il profumo in un occhio?  Oltretutto, aveva già l'occhio rosso perché gli stavo  dando il collirio per la congiuntivite. L'ho subito portata in bagno a sciacquarlo. Ma ero in pensiero, non sapevo cosa dovevo fare e se il profumo nell'occhio poteva creargli problemi, poi oltretutto era sera e andavamo incontro alla notte. Così, ho chiamato l' ospedale qui vicino a noi e mi sono fatta passare la pediatria, dove la dottoressa di turno è stata molto gentile. Mi ha detto che per l'occhio non vi era nessun pericolo, sicuramente con il profumo gli procurava più bruciore, visto che già aveva la congiuntivite.

 Se vi dovesse succedere, che il bambino si spruzza il profumo in un occhio, le indicazioni sono state queste:

  • sciacquare subito l'occhio con l'acqua.
  • prendere una siringa, riempirla di acqua e fare il lavaggio dell'occhio, fino a quando abbiamo tolto il profumo.
  • in caso di bruciore, mettere qualche gocce di collirio, nel nostro caso stavamo già mettendo il collirio per la congiuntivite e mi ha consigliato di rimetterne due gocce.

Abbiamo fatto tutta questa procedura e ha avuto un po' di bruciore e fastidio per la serata, ma fortunatamente il giorno dopo è stata subito bene. Questa è stata la nostra ultima disavventura, niente di grave e fortunatamente andata a buon fine. Soprattutto sono rimasta molto contenta della disponibilità che mi ha offerto la dottoressa che ho contattato telefonicamente carina e molto disponibile. Abbiamo "testato" anche come bisogna comportarsi se il bambino si spruzza il profumo nell'occhio. Farebbe piacere avere a che fare con questi tipi di dottori più spesso.
Cosa fare se il bambino si è spruzzato il profumo nell'occhio Recensita da UBERTI DEBORA il 29 luglio . Come comportarsi se il bambino si spruzza il profumo in un occhio Ecco la procedura da seguire se il bambino si spruzza il profumo dentro all'occhio Voto: 4,5

domenica 28 luglio 2013

Trucchi per lo svezzamento dei gemelli

Ciao a tutte, oggi voglio un po' tornare indietro nel tempo e parlarvi di alcuni trucchi per lo svezzamento dei gemelli. Condividere con voi alcuni trucchi che potete adottare durante lo svezzamento dei gemelli.  Sicuramente sono accorgimenti che torneranno utili  anche a chi ha da svezzare solo un bimbo, perché no?










Lo svezzamento è un momento tanto atteso, non so se lo è stato solo per me, il bambino incomincia a non mangiare più solo il latte, ma assaggia e conosce nuovi sapori.

 Per questo ricordate che:

  •  inizialmente faranno delle facce disgustate, vi sembrerà di dargli da mangiare chissà quale schifezza. Ma devono abituarsi ai nuovi sapori. Non per niente si chiama svezzamento.
  •  se un cibo non gli piace, non insistete, ripresentateglielo dopo una settimana.
  •  quando iniziate lo svezzamento, non fate l'errore di riproporgli il biberon, i bambini devono imparare a mangiare dal cucchiaio. Sicuramente dandogli da mangiare con il biberon acquistate tempo, ma nuoce alla loro alimentazione.
  •    se sono gemelli, se date da mangiare un cucchiaino di pappa per uno, in contemporanea, sicuramente non avrete uno dei due bambini che strilla perché ha fame.
  •  vi sarà successo che , essendo vicini di seggiolone, i gemelli vogliono prendere la pappa del fratello o sorella, ecco il rimedio, metteteli a treno uno dietro e l'altro davanti.
  •  per non avere da lavare sempre anche i vestiti, oltre al bavagliolo, mettete dei canovacci, così da poter risparmiare di dover lavare tutto.
  •  se siete in ritardo per proporgli la pappa,( sempre nel caso dei gemelli) distraeteli dandogli un pezzetto di pane secco, dopo che vi siete assicurate che non si possano staccare grossi pezzi che gli possono andare di traverso. Altrimenti, se li diverte di più mettetegli delle briciole di mollica di pane così gli passa il tempo.
  • posizionate sotto ad ogni seggiolone   dei gemelli, dei fogli di giornale così da poter perdere una parte di tempo inferiore a dover pulire, visto che il giornale raccoglie un po' di briciole.


Ecco alcuni trucchi che credo vi possano tornare utile soprattutto  durante lo svezzamento con i gemelli, ma anche con un solo bambino.


Trucchi per lo svezzamento dei gemelli Recensita da UBERTI DEBORA il 28 luglio . Quali trucchi potete adottare durante lo svezzamento dei gemelli I vostri gemelli vi fanno tribolare nello svezzamento? Ecco alcuni trucchi Voto: 4,5

sabato 27 luglio 2013

Come si fa la prova per l'acetone

Oggi voglio parlarvi del comune disturbo che vi capiterà : come fare la prova dell'acetone. Se avete già avuto precedenti, di acetone, saprete benissimo come si fa la prova, ma se non vi è ancora mai successo, oggi guardiamo assieme come dovete fare per usare lo stick per misurare l'acetone al bambino.
Il bambino ha l'acetone al bambino e generalmente i sintomi sono: la presenza della febbre, vomito e alito cattivo. Come si effettua la prova dell'acetone?

  • comperare in farmacia questi stick

Dove al suo interno, trovate ben 25 di queste strisce, che usate da mettere all'interno della pipì del vostro bambino, per poter vedere dopo soli pochi secondi se, ha l'acetone e se è alto o basso.

www.crescereduegemelli-debora.com
 
Questa è una delle strisce che trovate all'interno del barattolo.
Inserite lo stick  nella pipì per due secondi, estraetelo e aspettate qualche secondo per vedere il colore che appare, così stabilite se il bambino ha l'acetone.
 
 
Questi sono i diversi colori che possono apparire sul vostro stick a seconda di quanto è alto l'acetone e la prova è stata effettuata.
 
 
 
Dopo aver visto quanto ha l'acetone, se è positivo, dovete cercare di farlo bere, a piccoli sorsi, e mettere la supposta di Biochetase che lo aiuta ad abbassare e a far scomparire l'acetone.
 
Credo che sia molto utile per tutte noi mamme, visto che a quanto sento l'acetone si presenta in molti bambini. Se vi interessa altro sull'acetone in questo post potete trovare altre informazioni:
 
 

 
 

 
Come si fa la prova per l'acetone Recensita da UBERTI DEBORA il 27 luglio . Come eseguire la prova dell'acetone Come si esegue la prova delle urine per l'acetone Voto: 4,5

giovedì 25 luglio 2013

Congestione dopo quanto tempo il bambino può fare il bagno

Oggi voglio parlarvi visto che siamo in estate e tutte stiamo portando i bambini al mare o in piscina, della congestione. Dopo quante ore dopo mangiato possiamo fare il bagno al bambino? Da molti, viene trascurata l'importanza dell'orario nel quale il bambino entra in acqua.







Ma approfondiamo assieme cos'è la congestione e cosa succede dentro di noi. Poco dopo aver mangiato, all'incirca 20 minuti, il sangue del nostro corpo affluisce verso l'apparato digerente, per favorire e terminare la digestione. Ecco perché, se il bambino fa il bagno  magari l'acqua è fredda, il sangue lascia la zona dell'apparato digerente per affluire al nostro corpo e riportarlo ad una certa temperatura. Così si blocca la digestione e avviene la congestione. E' nostro obbligo da genitori e mamme responsabili, spiegare al bambino il pericolo che corre se entra in acqua dopo aver mangiato, non cedendo assolutamente ai capricci. Bisogna spiegargli che la congestione è molto pericolosa e non deve assolutamente fare il bagno.


I sintomi di una congestione sono:
  • dolori addominali
  • nausea
  • vomito
  • perdita sensi
In caso di congestione dovete portare il bambino all'ombra, alzargli le gambe facendo affluire così il sangue al cervello e cercare di scaldare la zona della pancia per poter riportare il corpo ad una certa temperatura.
Quante ore devono passare prima di  far entrare in acqua il bambino che ha mangiato:

  • Latte e biscotti: due ore e mezzo
  • Pasta al pomodoro: due ore
  • Pasta al ragù o burro: tre ore
  • Panino al prosciutto: tre ore
Questo perché come potete notare oltre ai carboidrati della pasta si aggiungono grassi e proteine, richiedono più tempo per digerire.

Con questo post che credo vi sia stato utile, vi auguro una buona estate assieme ai vostri bambini.




 

Esperienza di parto cesareo gemellare

Ecco oggi, vi propongo un' altra bellissima esperienza di parto cesareo  gemellare, che va ad arricchire la mia pagina "Altre mamme ci raccontano il loro parto".









E oggi è Antonella, che vi scrive il suo parto gemellare che, avvenuto con cesareo e che ha visto la nascita di Maya e Giona, la sua vita è cambiata e tutto ha avuto inizio quando:

...i miei bimbi Giona e Maya hanno ora 3 anni, la mia gravidanza non è stata bellissima, tanto letto e solitudine...tutte le visite e i ricoveri portavano alla convinzione che i piccoli sarebbero nati prestissimo, troppo presto. E invece, con lo stupore di tutti siamo arrivati a 39 settimane e 3kg di peso per entrambi. Il mio e 'stato un parto con taglio cesareo programmato, ricoverata il 15 luglio 2010, un caldo assurdo, in quella camera non si respirava e la paura non mi fece chiudere occhio per tutta la notte! Sarei dovuta essere la terza in lista la mattina del 16, ma la notte iniziarono delle contrazioni fortissime, Maya era in  posizione podalica, non si poteva rischiare l'inizio di un travaglio. Così, dopo essere stata tutta la notte in visita, alle 7,30 decidono per il cesareo. Un po' di panico, tutta la mia famiglia e mio marito a casa, abitando un po' lontano dall'ospedale sapevo che sarebbero nati prima del loro arrivo, ho tempo per una sola telefonata a mio marito, che rimase senza parole "arrivo
 subito " e intanto io vengo accompagnata in sala parto. Un personale favoloso, inizio a rilassarmi parlando con infermieri, ostetriche, anestesisti, studenti universitari...sopra quel lettino operatorio tanta voglia di piangere. Un po' per l'emozione, un po' la paura, sapere che erano finiti quei lunghi nove mesi e che ce l'avevamo fatta, avrei visto i miei cuccioli. Ad un tratto il medico disse "signora
ma poteva informarci che era una nostra collega, lei e suo marito, comunque e'  arrivato e sta indossando la divisa' e io "ma chi?"...mio marito seguì tutto il cesareo seduto vicino a me. Alle 10,12 nasce Maya...una palletta nera, occhi aperti, vispissimi e lingua di fuori!!!non potevo credere...10,14 nasce Giona, pelle chiara, capelli biondi e un sonno....diversi in tutto!!!! tutti a fare i complimenti, auguri, battere le mani e lì  l'emozione ha avuto la meglio...un pianto lungo di gioia!!!non potevo ancora credere...eccoli, belli , sani...i miei figli!!!! Dopo due ore eravamo tutti e tre nella nostra stanza ad iniziare questa nuova vita! Antonella.


Grazie Antonella per aver condiviso con noi la tua bellissima esperienza.





 

mercoledì 24 luglio 2013

Come riflette, pensa e quali emozioni prova un bambino

Oggi cari amici vi voglio parlare dei bambini, di come affrontano le proprie emozioni, come pensano o per meglio dire, come noi mamme e papà possiamo aiutarli, per insegnargli al meglio i limiti che deve avere. E' giusto che per il nostro bambino siamo i suoi maestri. E così ho avuto modo di fare due chiacchere con la scrittrice e amica Liliana Jaramillo che per me e per voi ha scritto questo:




Metacognizione e bambini:  Che cos'è e quali sono i suoi benefici?

 

Nei processi di apprendimento ogni  bambino elabora informazioni  in modo diverso. Questo processo varia non solo per il tipo d’informazione che  il bambino elabora, ma anche per come  esprime ed usa le sue capacità cognitive nell’ ambiente che lo circonda.

 

Una cosa sono gli stimoli a cui è esposto e le conoscenze che acquisisce, un’altra il suo potenziale cognitivo e motivazione ad assumere impegni intellettuali.

 

Riflettere sui nostri pensieri, motivazioni, emozioni, capacità e limiti è qualcosa che tutti siamo in grado di fare, e si chiama metacognizione.

 

Per lavorare sulla metacognizione con i bambini, in principio, è necessario il supporto di un adulto consapevole  che sia in grado di fornire al bambino le informazioni  che non possiede, necessarie per risolvere un problema  e per  ampliare il suo bagaglio di conoscenze. Gradualmente, queste informazioni entreranno a far parte del  repertorio cognitivo del piccolo. Oltre a questo, l’adulto può aiutare il bambino ad essere consapevole dei propri limiti, e poi a superarli.

 

In questo modo l'atto del conoscere diventa un atto sociale, in cui non solo l’adulto esercita il ruolo di “maestro” per il bambino, ma anche questo, man mano che cresce, impara e condivide informazioni con gli altri, ad esempio i suoi coetanei con cui si confronta, anche in termini di risultati. Tuttavia bisogna ricordare che il bambino è anche mediatore del proprio apprendimento.

 

L’acquisizione di competenze metacognitive è strettamente legata al livello di maturità del bambino e viceversa. Man mano che cresce il bambino diventa sempre più consapevole di se stesso e delle sue azioni, diventando più autonomo. Inoltre, esercitare le abilità metacognitive nel bambino promuove e contribuisce a sua volta alla maturazione fisica, psicologica e neurologica, migliorare conoscenza di se stesso come una persona con pregi e difetti, Comprendere meglio un compito o un problema non solo a scuola ma anche nella vita quotidiana.

 

Implementare la metacognizione con bambini in età prescolare

 

·         Incoraggiate vostro figlio a pensare a ciò che  sa, facendo domande per approfondire l'argomento che viene discusso in quel momento

 

  • Insegnategli a riflettere sulle regole della casa, ad esempio raccogliere i giocattoli dopo aver giocato, dicendo “Se si raccolgono i giocattoli, la stanza diventa ordinata e pulita, possiamo evitare di inciampare sui giocattoli e cadere. Mettere a posto i giocattoli significa anche collaborare con mamma e papà che sono stanchi la sera dopo una lungo giorno di lavoro e si possono arrabbiare facilmente. Inoltre, diventiamo responsabili e indipendenti nel fare le cose, ed evitiamo conflitti, perché mamma e papa si possono arrabbiare se vedono tutti giocattoli per terra”. In questo modo i bambini possono riflettere sulle cause e le conseguenze delle cose e non agire solo impulsivamente.
  • Indagare sulle motivazioni del bambino prima e dopo la soluzione di un compito: se gli è piaciuto svolgerlo oppure no, come si è sentito durante il suo svolgimento, ecc.

 

Sono Liliana Jaramillo. Scrittrice e Psicologa autrice del libro stimolazione infantile: Sviluppa al meglio l’intelligenza fisica, mentale ed emotiva del tuo bimbo da 0 a 3 anni. Edizioni San Paolo. E direttrice del sito www.stimolazioneinfantile.it

 

Questo è solo un assaggio! Di quello  che uscira’ nel mio secondo libro Bambini di mente farfalla: Come sviluppare al meglio il cervello destro e sinistro del tuo bambino da 3 a 6 anni. Edizioni Franco angeli.
 
 
Allora grazie per la tua testimonianza a me è piaciuta moltissimo e a voi?


 

martedì 23 luglio 2013

Giocattoli da portare in vacanza

Oggi voglio parlarvi di un argomento che riguarda la vacanza: i bambini hanno bisogno di giocattoli. Per cui è importante decidere i giocattoli da portare in vacanza, che non prendano troppo spazio in valigia.
Fra tutte le cose che dobbiamo portare dobbiamo scegliere giocattoli che fanno divertire il bambino senza dover trasferire mezza casa.
E oggi ho selezionato per voi qualche idea, anche osservando Giada e Elena e i loro passatempi preferiti, che non mancano per divertirci.

 
 
Puzzle, nel nostro caso di Peppa Pig, visto che gli piace molto e che leggo e apprendo che sta spopolando molto tra i bambini. Inoltre, oltre a divertirsi a completare il puzzle, quando lo hanno finito, basta girare sull'altro lato e possono sbizzarrirsi a colorarlo con i colori che trovano all'interno della scatola. Due giochi in uno.


 

 
 
Un libro in questo caso di Calimero, dove all'interno trovano gli adesivi da appiccicare e un racconto.
Come vi illustra questa fotografia, devono trovare il posto giusto, dove attaccare gli adesivi.
 
 
Colora e gioca, unendo i puntini e colorano a loro piacimento i disegni che trovano all'interno.
 
 
 
 
 
Un pochino più impegnativo, ma molto utile, completare le crocette.
 
 
 
 
Questi sono libri che sicuramente portano via poco spazio nella valigia, ma che possono offrire passatempo e svago ai bambini, in questo periodo estivo.
 
Li trovate divertenti? E voi quali giocattoli portate in vacanza per i vostri bambini?
 


 

lunedì 22 luglio 2013

Il gattonamento

Oggi vi voglio parlare del bambino che gattona. O per meglio dire, delle diverse posizioni che può assumere durante il gattonamento. Per rassicurarvi sul fatto che, sono posizioni del tutto normali, che non creano problemi alla sua salute, per quanto strane vi possano sembrare.
Proprio guardandolo potete avere dei dubbi sulla posizione che usa per gattonare: Come mai assume questa posizione? Può essere sbagliata, devo correggere il suo gattonamento?
Queste sono due delle tante domande che vi ponete, se il vostro bambino gattona, ma assume posizioni o movenze che ci fanno preoccupare.








Nella mia esperienza con due gemelle, posso dirvi che Giada gattonava nella posizione normale : braccia e ginocchia a terra.
Elena invece, braccia a terra, un ginocchio a terra e l'altro se lo trascinava senza troppi problemi. Anche a me sembrava molto strano modo di gattonare dopo aver letto questo articolo, mi sono tranquillizzata. Generalmente il bambino  inizia a gattonare dopo che ha imparato a stare seduto da solo, questo dopo i 6- 7 mesi. E' proprio in questa fase che ne vedrete delle belle, un contorsionista fa sicuramente meno acrobazie. Dovete sapere che esistono ben 25 modi di gattonare, per cui ogni bambino adatta il suo voler esplorare l'ambiente casalingo che lo circonda. Dopo la fase nella quale gattona,  arriva il momento nel quale prende fiducia in se stesso, si appoggia a sedie, mobili e piano piano prova a sollevarsi, naturalmente, lo vedrete più di una volta cadere e prendere colpi col sedere, senza comunque farsi del male. Ma vi confesso che anch'io mi sono sempre presa un po' di spavento. Infatti in questa "fase" avevo comperato un tappeto da mettere a terra, per attutire tutte le varie cadute.
Queste sono le posizioni che il bambino può assumere gattonando e dove sicuramente potete riconoscere la posizione del vostro bambino:
Quali posizioni assume il bambino quando gattona?
  • Il gambero: Il tuo bambino si sposta e gattona all'indietro, assomiglia all'andatura del gambero.
  • La trottola: Il bambino gattona in tondo, se non lo sapete, imita il movimento che faceva quando era nella nostra pancia. Oppure mette la pancia in terra, si dondola avanti e indietro e cerca di alzarsi.
  • Toro seduto: Il bambino si siede con una gamba piegata e l'altra stesa, e si trascina portando il suo corpo in avanti. Questa era la posizione che ha assunto Elena. E da quanto ho letto, questa è una posizione ereditaria, secondo alcuni studi, questo modo di gattonare, è stato usato a suo tempo da uno dei genitori. Allora provate a chiedere ai vostri genitori e suoceri, per vedere chi di voi due usava questo "stile". Nel mio caso, Elena ha preso dalla mamma. Queste statistiche hanno una statistica che riguarda circa 4 bambini su 10.
  • Rotolamento: Potete vedere il bambino rotolare a terra con mani e gambe, viene chiamato a "vite".
  • Crawl: E' simile allo stile libero che si usa nel nuoto, il bambino striscia la pancia a terra e si sposta con le braccia e poi con le gambe. Se alza la schiena, gattona a quattro zampe.
  • Serpente: Il bambino si sdraia sulla schiena, e si trascina sul pavimento, trascinando prima il bacino e poi le spalle.
  • Il ponte: Il bambino tiene la schiena inarcata e si sposta con l'aiuto di gambe e braccia.


Queste sono le posizioni che il tuo bambino può assumere per gattonare, come dicevo prima riconosci quella del tuo bambino?
 

venerdì 19 luglio 2013

Quali documenti richiedere alla nascita del bambino

Il bambino è appena nato,  oggi parleremo di quali sono i documenti che dovete  richiedere e presentare dopo la   sua nascita, perché diventi un cittadino italiano. Dobbiamo fare una serie di documenti che attestano la sua nascita e che gli assicurano di poter usufruire della Sanità. Quali sono i documenti e dove si devono richiedere?

 
 
Nel dettaglio, di seguito vi elenco i documenti che dovete richiedere alla nascita del bambino.
Ecco i documenti che serviranno al vostro bambino per entrare a far parte della società a tutti gli effetti.


  1. Denuncia di nascita : è praticamente il primo documento che appena diventiamo genitori, dobbiamo compilare. Con questo documento, comunichiamo al Comune la nascita del bambino, che si prende l'obbligo di registrare negli archivi. Se il bambino è nato da genitori sposati, la denuncia può essere fatta sia dal papà che dalla mamma. Se il bambino è nato da genitori non sposati ma viene riconosciuto da tutti e due, la denuncia deve essere fatta da entrambi i genitori. Se il bambino viene riconosciuto solo da uno dei due genitori, sarà il genitore che riconosce il bambino a dover effettuare la denuncia al Comune di residenza. Oppure da un altro parente, basta che abbia un autorizzazione a tale scopo. La nascita del bambino, deve essere denunciata entro 3 giorni al direttore Sanitari dell'Ospedale che lo comunicherà al comune, entro 10 giorni, se il genitore si reca all'Ufficio dello Stato Civile del Comune dove ha la sua residenza. I documenti che vi occorrono per procedere sono: il certificato di nascita rilasciato dall'ospedale.
  2. La tessera sanitaria: Questo documento permette al vostro bambino di scegliere il pediatra che lo seguirà, e di utilizzare il Servizio sanitario anche dopo i 14 anni, quando non sarà più possibile portarlo dal pediatra. Deve essere richiesto da voi genitori o da uno dei due. Dovete richiederla agli sportelli della Asl dopo che siete in possesso del codice fiscale del neonato. I documenti che dovete portare con voi per avere la tessera sanitaria sono: il codice fiscale del bambino, il documento di identità del genitore che lo richiede e il certificato di nascita del bambino.
  3. Il codice fiscale: E' il primo documento che è importante richiedere per il vostro bambino, visto che vi serve per richiedere il pediatra di base della Asl che lo seguirà. E' un documento che viene assegnato dall'Ufficio delle Entrate, composto come sapete da 16 caratteri alfanumerici, composti da lettere e numeri a seconda del nome, della data e del luogo di nascita del bambino. Può essere richiesto da un genitore o da entrambi. Quando il bambino è nato, dopo aver portato la Dichiarazione di Nascita al Comune di residenza, gli verrà assegnato il codice fiscale. Che vi viene spedito per posta all'incirca 15 giorni dopo.


Credo che queste informazioni possano essere molto utili, anche se sicuramente fanno parte di tutti gli iter burocratici che vengono fatti da prassi. Volevo inoltre informarvi che, per varie informazioni, potete visitare i siti internet del Comune, basta digitare il nome del Comune per esempio:



E allora, se siete alle prese con i documenti, non mi resta altro che dare il benvenuto al vostro bambino o bambina.












     

    giovedì 18 luglio 2013

    Assegno maternità

    Ciao a tutte, buona estate eccomi qui oggi, a parlarvi dell'assegno di maternità e di come potete richiederlo.





    Cos'è l'assegno di maternità?
    L'assegno di maternità come tutte già ben sapete è un contributo economico di 1.672,65 euro che tu mamma che non lavori, puoi richiedere al Comune di residenza per la nascita del tuo bambino. Oppure si può richiedere per l'adozione di un minore che non ha più di 6 anni oppure 18 anni se si tratta di adottare o prendere in affidamento un bambino.


    Quando si può richiedere l'assegno di maternità e quali requisiti bisogna avere?




    Questo assegno, potete richiederlo se:
    • il vostro reddito e i patrimoni che possedete nell'ambito del nucleo famigliare della mamma non superano una determinata cifra, che viene calcolata in base al valore Ise, che per l'anno 2013 ha un importo di 34.873,24 euro all'anno, riferiti naturalmente al 2012 per nuclei famigliari di tre persone.

    Entro quanto tempo va presentata la domanda al Comune di residenza per l'assegno di maternità?
    La domanda dovete presentarla entro 6 mesi dalla nascita del vostro bambino. Se superate questo lasso di tempo, non ne avete più diritto.
    Potete trovare spiegazioni e aiuto al sito www.inps.it oppure telefonate al numero verde da rete fissa al 803.164 dove avete tutti i chiarimenti sull'assegno di maternità.
    Credo che questo argomento, possa esservi di aiuto, se non ci pensavate o lo avevate dimenticato, con i tempi che corrono, bisogna cercare di non scordare certe agevolazioni che ci spettano e che possono essere di aiuto alla propria famiglia.


     

    mercoledì 17 luglio 2013

    Cellule staminali la responsabilità di scegliere


    Questo argomento è molto delicato e soprattutto molto personale. Le cellule staminali. Ognuno di noi la pensa in maniera diversa in proposito, ognuno ha la sua idea, ma credo comunque che sia giusto vagliare tutte le opportunità. E soprattutto essere molto "aperte" ad ogni possibilità. Per cui a volte ci si trova di fronte alla responsabilità di dover scegliere.


     Ogni nuova famiglia può scegliere di percorrere due strade molto diverse alla nascita di un figlio: la conservazione cordone ombelicale oppure la donazione al sistema pubblico. Non è facile, ma entrambe le strade sono meritevoli; quello di cui c’è bisogno oggi sono informazioni precise e complete in modo tale che i neo genitori possano avvicinarsi a questo momento con più consapevolezza e responsabilità.
     
     
     

     
     
     
     
    Il valore delle cellule staminali per il trattamento medico di alcune patologie è inestimabile: quelle presenti nel cordone ombelicale di ogni bambino appena nato possono essere prelevate senza dolore e conservate per il futuro. Come accennato, in Italia, si può decidere o di donare alle banche pubbliche presenti sul nostro territorio, oppure per la crioconservazione in strutture private situate all’estero.

     

    Le biobanche pubbliche presenti oggi in Italia sono 19 e corrispondono al 10% delle strutture mondiali, ma purtroppo il sistema pubblico di raccolta e conservazione del cordone ombelicale non è ancora all’altezza di queste percentuali: solo 8 tra tutte le banche hanno accolto in un anno più di 1.200 campioni. E’ evidente che sia un numero troppo limitato e insufficiente per assicurare alle neo-famiglie la qualità richiesta per un servizio di questo tipo, così come per giustificare, in termini economici per la collettività, la presenza di così tante strutture mal funzionanti e quasi inutilizzate. Molte di queste, in aggiunta, non hanno la certificazione GMP (Good Manufacturing Practice), essenziale per dimostrare la qualità dei prodotti destinati a terapie cellulari. Non ultimo seppur presentandosi come aspetto banale, la gestione e l’organizzazione del sistema di raccolta pubblico è attiva solo negli orari diurni e dal lunedì al sabato.

    In Italia, ancora oggi addirittura il 95% dei cordoni ombelicali viene gettato tra i rifiuti (Fonte ADUC), di conseguenza una risorsa tanto preziosa non viene conservata e preservata per la comunità.

    Sarebbe davvero molto più produttivo ridurre questo spreco e accantonare il dibattito fra donazione pubblica e conservazione privata del cordone ombelicale, creando imparzialità nelle informazioni date e notizie corrette sui vantaggi e gli svantaggi di entrambe le strade. Le nuove famiglie di fronte a una decisione tanto delicata meritano e hanno bisogno di un’informazione il più neutrale possibile, concreta e reale, così da poter scegliere con coscienza e responsabilità.

     

    Per ulteriori approfondimenti: www.sorgente.com

     

    Riferimenti bibliografici

    1. Clicca qui per vedere il grafico

    2. Broxmeyer HE: Cord blood hematopoietic stem cell transplantation In StemBook Community TSCR, Ed., May 26, 2010

    3. Broxmeyer, H. E., M. R. Lee, et al. "Hematopoietic stem/progenitor cells, generation of induced pluripotent stem cells, and isolation of endothelial progenitors from 21- to 23.5-year cryopreserved cord blood." Blood 117(18): 4773-7.
     
     
    Mi piacerebbe molto sapere come la pensate, avrete sicuramente da dire il vostro parere e allora cosa aspettate? I commenti sono vuoti e aspettano solo voi.

    domenica 14 luglio 2013

    Rosolia in gravidanza

    Oggi vi voglio parlare di un argomento molto importante. Che riguarda non sola la mamma, ma anche e soprattutto  il bambino. Quali rischi si corrono se si contrae la rosolia in gravidanza? E' pericoloso contrarre la rosolia se si è incinta?









    Come si manifesta la rosolia? Ecco i suoi sintomi:

    La Rosolia è un'infezione che viene provocata da un virus chiamato Rubeovirus. Fa parte delle malattie infettive, delle quali siamo a conoscenza. La comparsa della Rosolia vede il suo evolversi, con chiazze rosa sul viso e generalmente, dopo un giorno, compaiono puntini rossi su tronco, braccia e gambe. In concomitanza, si ingrossano i linfonodi dietro le orecchie . Il contagio avviene per via aerea e per contatto con saliva e ha un periodo che intercorre da una settimana prima della sua comparsa a 8 giorni dopo.


    Quali problemi può causare contrarre la rosolia in gravidanza?

    La Rosolia in gravidanza, è molto pericolosa, può provocare un aborto spontaneo o la sindrome di rosolia congenita , che può comportare il rischio di malformazioni per il feto. La probabilità che il bambino ne venga contagiato, dipende da quando si contrae la rosolia, in quale periodo della gravidanza:

    - nel primo trimestre il rischio di contagiare il bambino è alto, come anche il rischio delle malformazioni che vi dicevo prima.
    - nel secondo trimestre il rischio diminuisce, tornando alto nell'ultimo trimestre e nell'ultima settimana di gravidanza.


    In gravidanza, ogni donna viene sottoposta al Rubeo test, che appunto va a verificare se ha contratto o meno la malattia, nel caso non foste sicure. Se risulta che non avete mai contratto la Rosolia, durante la gravidanza, viene ripetuto l'esame ogni mese all'incirca.
    Se invece, avete in programma una gravidanza futura, sottoponetevi al test per vedere se avete contratto la Rosolia e in caso negativo, sottoponetevi alla vaccinazione. Dopodiché, basta che aspettate almeno tre mesi prima di cercare una gravidanza, infatti il vaccino copre dopo un periodo di 60-90 giorni. Poi sottoponetevi all'esame per verificare che siate immuni.
    Ora senza troppi pensieri, potete liberalmente pensare ad una gravidanza.
     

    venerdì 12 luglio 2013

    La nascita di Alessandro e Sara

    Ciao a tutti, oggi eccovi un'altra testimonianza di parto che si va ad aggiungere alle altre, quella della mia amica Daniela. L'esperienza dei suoi due parti che hanno visto la nascita dei suoi bambini Alessandro e Sara.







    Ecco cosa ci racconta:



    Ho avuto due figli, due parti a distanza di 10 anni l'uno dall'altro ed entrambi non sono stati come me lo immaginavo.

     

    Per Alessandro ho avuto una bellissima gravidanza, nessuna nausea e nessun problema; ma nell'ultimo mese ne viene fuori una dietro l'altra.

    Prima la pressione che arriva a 90, poi la glicemia alle stelle e per finire la mancanza di liquido.

    Questo fa si che dopo controlli continui in ospedale, la mia ginecologa decide di farmi partorire con una settimana di anticipo: ma ecco che sorge un altro problema!

    Infatti cominciano i monitoraggi di rito dai quali emerge che i battiti del bimbo non vanno bene, sono troppo bassi.

    Il giorno del ricovero invece di indurmi il parto decidono di tenermi ancora sotto controllo per decidere il da farsi e la mattina successiva comincia l'incubo.

    Dopo l'ennesimo e interminabile monitoraggio l'ostetrica sparisce per non so quanto tempo e quando ritorna non è da sola; da quella porta entrano non so quante persone tra medici e infermieri e mi viene detto che siccome la situazione stava peggiorando mi avrebbero fatto il cesareo d'urgenza.

    Ecco che il mio peggior incubo prende forma!

    Infatti per tutta la gravidanza non ho mai avuto paura del parto ma che mi facessero il cesareo.

    Prima di allora non ero mai stata in una sala operatoria e l'idea che mi mettessero addosso un bisturi per aprirmi la pancia sinceramente mi inquietava non poco.

    Ma non potevo oppormi, c'era in gioco la salute di mio figlio (pensavano avesse seri problemi al cuore) e in men che non si dica  mi ritrovo in quella stanza fredda, legata come un arrosto prima di finire nel forno e come se non bastasse mi dicono che mi faranno l'anestesia totale.

    Perfetto non ho potuto nemmeno assistere alla nascita di mio figlio!

    Alla fine per fortuna è andato tutto bene, il bambino era sano come un pesce, ma a me quel cesareo ha pesato parecchio.

     

    Quando abbiamo deciso di tentare di avere un altro figlio la mia prima preoccupazione era quella se mi sarebbe toccato o meno un altro cesareo ma per fortuna sono stata rassicurata dalla mia ginecologa e quindi ci mettiamo alla ricerca.

     

    Dopo 7 anni di tentativi e controlli in cui risultava tutto a posto, quando ormai pensavamo di metterci una pietra sopra ecco che con grande sorpresa scopro di essere incinta.

     

    Questa volta le nausee mi accompagnano per diversi mesi, i controlli sono più mirati visti i precedenti e la gravidanza prosegue bene e io fin dall'inizio metto in chiaro che volevo tentare un parto naturale.

     

    Verso fine gravidanza mi ritrovo a dover imporre questa mia scelta a un medico ottuso e un po' retrogrado ma (ovviamente) alla fine la spunto io con l'appoggio pieno del primario del reparto dove avrei partorito.

     

    Ero a 37+6 quando verso l'ora di cena devo correre in bagno perchè mi sembrava che la mia vescica non avesse tenuto e invece mi rendo conto che si era rotto il sacco.

    Corriamo in ospedale dove vengo ricoverata e durante i controlli di rito mi informano che non ci sono grosse contrazioni e che non c'è nemmeno un millimetro di dilatazione.

    Sapevo già a cosa mi avrebbe portato questa situazione visto che a causa del precedente cesareo non potevano farmi un induzione.

    Il giorno dopo mi informano che se la situazione non evolveva (e anche molto in fretta) la mia destinazione sarebbe stata la sala operatoria per un cesareo.

    E così fu...
    Per fortuna questa volta almeno la gioia di vedere la mia bimba appena venuta al mondo l'ho avuta visto che mi hanno fatto la spinale... ed è stata un'emozione indescrivibile!


    Grazie Daniela di aver condiviso con noi l'esperienza dei tuoi due parti e le tue emozioni.

    giovedì 11 luglio 2013

    Cosmesi fresca per tutta la famiglia

    “La vitalità e la bellezza sono doni della natura,
    destinati a coloro che seguono le sue leggi”
    (Leonardo da Vinci)
     
     
    Con questa frase, vi voglio inserire l'argomento del mio nuovo post di oggi, ovvero dei prodotti della linea Ringana, unico produttore europeo di cosmesi e integratori alimentari freschi che per questo motivo non trovate nei negozi,  conosciuti grazie ad una mia simpatica e cara amica, con la quale è sempre piacevole fare due chiacchiere. Con mio immenso piacere mi ha inviato due kit da provare: un Kit Viso (che contiene il latte detergente, il tonico, un siero e una crema giorno) una vera e propria cura per una settimana... e un kit Corpo (con il latte corpo, la crema mani e il balsamo per i piedi). Due mini set di prodotti pratici da usare e che ho trovato veramente buoni.
     

     
     
     
     
     
     
     
    Ma voglio parlarvi del sito nel quale potete trovare i prodotti   http://www.frescoadarte.com/ , da cui potete entrare nel mondo Ringana e trovare la cosmesi fresca per viso, corpo e prodotti per l'igiene come shampoo, latte per capelli, gel per la doccia che sono idonei per tutta la famiglia e soprattutto per i bambini visto che non contengono veramente nulla di origine chimica! Ringana produce anche una linea di integratori alimentari, i PACKS, senza zuccheri ed esaltatori del gusto ma solo frutta e verdura liofilizzata con un brevetto che consente di mantenere inalterate le vitamine, enzimi ecc., sono in pratica la dose giornaliera di frutta e verdura! L'altra linea di prodotti sono le CAPS, degli estratti di erbe messe in capsule che agiscono su varie problematiche: dagli "Omega 3", che non estraggono dal pesce perché è contaminato, ma direttamente dalle alghe Klamath, o le  "Immu" per rafforzare le difese immunitarie e "Legs" per problemi legati alla circolazione, questi sono solo due delle Caps formulate dall'azienda austriaca.
    Per far conoscere questi prodotti ci sono i partner consulenti come Stefania ed inoltre Ringana per l'Italia sta cercando nuovi partner, una bella occasione sia come secondo lavoro che come occupazione principale visto che nonostante la crisi l'azienda sta crescendo: un lavoro etico, nel settore del naturale e che si gestisce da casa senza capitali iniziali visto che non è necessario fare magazzino.
    Questo perché Ringana - che produce da ben 18 anni cosmesi fresca -  utilizza solo materie di origine vegetale, biologica o da crescita spontanea fresche e lavora piccoli lotti in modo che quando si ordina il prodotto è appena fatto.... come andare a comprare la frutta e la verdura fresca! E volendo i prodotti Ringana si potrebbero anche mangiare perchè escludono ingredienti chimici o nocivi come i conservanti, gli addittivi di sintesi, i petrolati come i parabeni, le profumazioni... Ringana infatti segue la filosofia "100% fresco, 100% natura 100% etica",  i suoi prodotti hanno quindi una scadenza ravvicinata rispetto la cosmesi convenzionale, proprio perché non contengono conservanti. L'azienda produce infine nel massimo rispetto per l'ambiente, già il  sistema diretto di vendita dal produttore al consumatore permette di abbattere del 30% le immissioni di CO2 nell'aria e inoltre i contenitori in plastica sono riciclabili e non contengono ormoni, inoltre Ringana promuove l'azione  "riciclo" sui vetri delle confezioni delle creme: per 10 contenitori vuoti che rimandi all'azienda a tua scelta ti regalano un prodotto dal catalogo! Ancora, tutto il materiale cartaceo è stampato su carta certificata FSC senza cloro e con colori vegetali. Non a caso Ringana ha ricevuto nel 2010 il TRIGOS AWARD l'Oscar austriaco per la sostenibilità ambientale. Se siete interessati a sapere qualcosa di più su questa azienda o avere il calendario dei prossimi appuntamenti di presentazione della filosofia Ringana o del loro sistema commerciale contattate Stefania a info@frescoadarte.it 

    lunedì 8 luglio 2013

    Scatola a sorpresa per mamma e bambino

    Oggi voglio parlarvi di una scatola a sorpresa per mamma e bambino, una scatola direte voi? In che senso? Una sorpresa? No, ho ricevuto una bellissima scatola della Sugarbox Mom e Baby per mamma e bambino. innanzitutto, trovo che sia molto carina proprio la scatola.




    E dedicata a te e al tuo bambino e i prodotti che ho trovato all'interno, sono molto belli, anche se con grande dispiacere di Giada ho dovuto abbandonare e non usare i ben tre ciucci dell'Avent che vi erano all'interno. Trovate prodotti di marche validissime per mamma e bambino, che seleziona ogni mese . Tenendo conto di bellezza e cura del corpo e make up.
    Ma vi starete chiedendo come potete fare per ricevere la Sugarbox?
    Per ricevere ogni mese la Sugarbox e i suoi  prodotti, bisogna fare un abbonamento scegliendo fra: 1 mese, tre mesi o un anno ad un prezzo differente in base ai mesi che scegliamo come periodo di abbonamento.

    Basta che cercate sugarbox mom e baby e trovate il sito per potervi iscrivere e abbonare.

    Questi sono i prodotti che ho trovato all'interno della scatola che mi è arrivata:


    • Crema solare della Lancaster per bambini Sun and Kids, protezione 50, adatta ai bambini, per proteggerli da scottature. 

    •  Salviette struccanti da portare in borsa, sempre a portata di mano.


    • Divertenti e carini per cucinare con Giada e Elena i pratici stampini per dolci della linea Baby Chef.




    •  Praticissima merenda della Plasmon, è tipo una mousee di frutta, basta che il bambino preme sulla confezione ed ecco la merenda a portata di mano, a base di frutta importante da far mangiare ai bambini. Così  può essere apprezzata, proprio perchè è un modo nuovo di mangiarla.


    • Pratico biberon in vetro dell'Avent
    • Ben tre ciucci dell'Avent Air Flow ( noi non li abbiamo utilizzati)


    •  Slip da bambina che hanno un cotone morbidissimo 
    • Rossetto per noi mamme di un gradevole colore, nè troppo sobrio, nè troppo appariscente, adatto a me e al mio stile.








    • Crema per le smagliature della Rilastil

    •  Un bellissimo angioletto da appendere nella loro cameretta
    • Questo barattolone di caffè, che in realtà non è un vero e prorpio caffè ma un surrogato che può essere usato anche da far bere ai bambini, anche loro possono provare il "loro" cafè. L'ho assaggiato e vi dirò, non è male. 






    Come potete vedere, io sono rimasta molto soddisfatta, soprattutto del rapporto di prezzo/contenuto, anche perchè sono tutti prodotti validissimi, di marche ottime sia per mamma che bambino. Per questo vi consiglio di abbonarvi e di provare almeno per un mese l'arrivo a casa vostra di questa scatola a sorpresa che sicuramente non vi deluderà. O magari l'avete già provata. Ditemi i vostri giudizi.