venerdì 25 ottobre 2013

Parto naturale di gemelli Beatrice e Mattia

Oggi avrete il piace di leggere l' esperienza di Alessandra, mamma di due gemelli Beatrice e Mattia nati con parto naturale. Va ad arricchire la Pagina creata all'interno del sito e che potete trovare nella homepage: Il parto di altre mamme.






Ma ecco le sue parole:

Ecco qui la mia storia. La gravidanza e la voglia di avere un bimbo sono stati fortemente voluti, sentivo che mancava qualcosa nella mia vita, mi sentivo incompleta. Per realizzarmi completamente mancava questo tassello.

Tutto ebbe inizio il 19 novembre, quando abbiamo voluto festeggiare in modo speciale il compleanno del futuro papà. Ancora non lo sapevano, ma in quel giorno abbiamo dato la vita.
Non ci pensavo eppure il 5 dicembre il ciclo non è arrivato, e neppure il 6 e neppure il 7. Mi sentivo stranamente stanca. Allora alla sera di quel venerdì ho preso un test, di quelli con il + o meno, da sola in bagno non ho avuto nemmeno il tempo di aspettare che comparisse il più, il più era comparso bello nitido immediatamente. E' stata una forte emozione, che mai mi scorderò. La domenica per essere sicura ho fatto un' altro test, per confermare ed ero incinta di  2-3 settimane così dava come risultato. Poi ho iniziato a stare poco bene fin da subito, tanta nausea e vomito, ma non ci badavo, aspettavo qualcuno ed era quello che fin da sempre volevo. Poi al 20 dicembre la visita. "Oh oh cosa vedo qui" dice la dottoressa e sul monitor sono comparsi due cerchietti con due puntini dentro. Sono rimasta senza parole, pietrificata, non sapevo se essere felice o triste, ho pianto, poi però m i sono abituata all'idea di avere due corpicini dentro di me. E la pancia ha iniziato a crescere, a febbraio la dott.ssa ci ha detto subito che uno era un bel maschietto, con il pisello in bella vista. Ho avuto tutti i sintomi della gravidanza : mal di schiena, gengive infiammate, croste e sangue dal naso, ho sconfitto la paura degli esami del sangue. Per tutto il tempo ho tenuto una mano sulla pancia mentre dormivo, come per proteggerli e creare il primo contatto con loro. La sera ascoltavo il loro battito e il papà accarezzava la pancia, per raggiungerli. Poi all'inizio di aprile abbiamo scoperto che c'era Mattia ma c'era anche Beatrice. I nomi? Beh la scelta non è stata semplice, i nomi di maschi non ci piacevano molto, Mattia però ci è piaciuto subito. Come nome da femmina ci piaceva Martina, Sofia, Nicole ma mentre guardavamo i bebè a bordo cercando un nome da maschio, abbiamo trovato Beatrice e ci siamo innamorati. Da aprile ho iniziato a sentire qualcosa nella pancia, come un solletico all'inizio, nella pancia, poi un fruscio che pian piano sono diventati colpi sempre più marcati, la pancia si deformava. La Bea a destra sempre cefalica, Mattia a sinistra prima con i piedini in giù e poi ha deciso di girarsi anche lui. La Bea si muoveva sempre, molti calci nelle costole, Mattia invece aveva sempre il singhiozzo. Ci divertivamo sempre a rispondere ai colpetti. E poi arriviamo a quel  7 giugno. Alla sera finito di stirare sento SPLASH e corro in ospedale, il sacco della Bea è rotto, mi portano al Sant'Orsola di Bologna dove devo stare ricoverata fino a quando nasceranno. Sono a 30 settimane e 2 giorni, presto per voi. Sto bene, mi rassegno all'idea di rimanere almeno 2 settimane (il tempo che si raggiunge la 32 settimane per la completa maturazione dei polmoni e suzione), non ho contrazioni, mi danno medicine e rimango con la flebo due giorni. E arriva domenica 9 giugno, tutti vengono a trovarmi, sto bene e sono felice, poi verso le 19 inizio a avere male alla schiena. Saranno coliche renali, soffro di queste coliche e non ci do peso. Tanto male, ma sopportabile e un male conosciuto. Un male che poi diventa più forte, cammino, respiro profondamente, poi guardo l'orologio, cavolo queste fitte sono regolari, durano un minuto. Respiro. tutto questo nella stanzina di ospedale, mentre parlo con le compagne di stanza, non penso che tra qualche ora Mattia e Beatrice sarebbero venuti al mondo. Arrivano le infermiere, sentono i vostri battiti, non ci sono contrazioni, "signora tutto ok". Eppure ok non è, chiedo qualcosa per il male. Arrivano le 23 e la dottoressa decide di visitarmi. Vestita carina, con una bella magliettina. Appena mi vede la dottoressa esclama "veloci sala parto, dilatata di 10, si vede la testa della bimba" COSAAAAA? " non sono pronta, ho saltato questa parte del corso, dovevo fare il cesareo". E invece ho dovuto superare le mie paure, era pronta per il cesareo e non per un parto naturale, non c'era nessuno con me (il mio compagno era a casa a Ferrara), ma ho preso forze. "Va bene, andiamo" stavo andando a piedi in sala parto. Via di corsa, c'è voluto un pò per capire come spingere, tanti medici attorno, ma ero carica, mi sentivo bene, ero pronta per riceverli. Mi scusavo se spingevo troppo o facevo le puzzette mentre spingevo (sono molto comica lo so), urlavo e poi chiedevo di bere, e di aprire le finestre che faceva caldo, dicevo "quanto brucia". Finalmente alle 23.54 nasce Beatrice, piange,è sana, evviva. Nel frattempo anche Mattia si era posizionato, rompono il sacco, "signora prossima contrazione 2-3 spinte ed esce" ed eccolo ore 23.59. Piange, sta bene, " evviva posso mangiare il salame" questo è stato il mio primo pensiero.
 Sono nati così, inaspettatamente, nel modo in cui la mamma avrebbe comunque voluto, perchè dare alla luce il tuo bimbo così è consegnarlo al mondo e nonostante il male e il bruciore, è una emozione che mai mi scorderò. Mai scorderò quei corpicini tutti scuri, con le braccia aperte e urlanti. E' stato brutto non poterli stringere subito a me, non poterli abbracciare come volevo, vivere il primo mese all'ospedale è stato duro, li volevo a casa e vivere questi momenti meravigliosi a casa, con papà e tutta la nostra famiglia. Abbiamo passato un mese che sembrava un'eternità. Beatrice è sempre stata bene doveva solo crescere. E' stata lei che a 1,5 kg ha detto basta all'incubatrice ed è arrivata a casa pesando 1,8 kg. Mattia invece è uscito prima dall'incubatrice, ma ha avuto problemi di respirazione all'inizio, asportazione chirurgica di sacche d'aria e chiusura dotto di botallo, oltre a una piccola anemia del prematuro .E' andata così, li ho conosciuto due mesi prima, li ho visto crescere velocemente. Tra noi c'è un legame ancora più speciale. mi sorprendo ancora nel pensare che quei due puntini sono diventati due scriccioli di 1080 e 1360 gr (dopo il calo) e ora, 22 ottobre, sono rispettivamente 5,6 e 6,1 kg. Sono tutta la mia vita e li amo da impazzire

Alessandra


Cara Alessandra, apprezzo moltissimo come faranno altre mamme la tua splendida esperienza, fatta di coraggio, amore, forza e gratitudine per essere mamma come me di due splendide creature che sono tutta la nostra vita.

2 commenti:

  1. Che belle emozioni, grazie per averle condivise!
    Sara

    PS: per un minuto hai rischiato di avere due gemelli nati... in giorni diversi :D

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  2. Si ci ho pensato mentre partorivo. Guardavo sempre l orologio!

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