domenica 16 giugno 2013

Esperienza di parto gemellare di Anna

Da oggi nasce una nuova pagina nel mio sito "Esperienza di parto di altre mamme".
Per condividere, raccontare, sfogarsi, sostenersi in quel giorno in cui " abbiamo dato la vita".
Ecco l'esperienza di Anna, del suo parto gemellare, della sua situazione difficile , ma del suo grande amore di mamma.



Ho 2 figli, il grande di 12 anni e la piccola di 8, avuti da un precedente matrimonio costretto... Avevo 19 anni e una madre malata di tumore in fase terminale... Non volevo morisse con il pensiero di lasciare una figlia ragazza-madre...

Un matrimonio fondato sulle bugie e sulla violenza fisica e psicologica... Fino a quando, ho avuto il coraggio di dire basta... Proprio nel momento in cui tutto sembrava più vetro che mai, arriva un raggio di sole che invade le nostre vite, il mio attuale compagno, il grande amore della mia vita.

Dopo 5 anni di convivenza il desiderio di avere un figlio nostro cominciava a farsi sentire in entrambi, ma ciò che mi frenava era la paura che lui potesse cambiare il suo atteggamento nei confronti dei miei 2 figli grandi...

Continuavo a rimandare... Ogni scusa era buona... tanta era la paura che mi portavo dentro! Poi un giorno a causa di grossi problemi che ho alle gambe dovetti cominciare una cura e non sapevo che avrebbe contrastato l'effetto della pillola anticoncezionale.
Agli inizi di aprile 2012 iniziai ad avere strane sensazioni... Ma continuavo a sperare che così non fosse... Finché tra mille ansie, mi decisi a verificare la situazione e mi recai in una struttura privata per l'esame delle beta..
Al pomeriggo il ritiro con esito positivo... Non ci credevo... Tornai a casa piangendo e urlando dalla disperazione... Il mio compagno cercava di consolarmi ma io non glielo permettevo... Non volevo andasse così: volevo sentirmi pronta, volevo decidere io quando.
Volevo desiderarlo veramente... E tutto comunque, dopo il definitivo divorzio e dopo un eventuale matrimonio tra noi... Magari con una più stabilità economica... Insomma, non era quello il momento più adatto.
Passarono i primi giorni e pian piano iniziai ad accettare la situazione anche se in cuor mio speravo in un errore.... Presi appuntamento con la ginecologa che aveva seguito le mie 2 gravidanze.
Il 26 aprile 2012 mi recai all'appuntamento... Eravamo in ritardo, quindi mentre il mio compagno cercava parcheggio, io mi avviai agli ambulatori... Lui non fece in tempo ad arrivare... Quindi entrai da sola. Dopo tanto blablabla, mi accomodai sul lettino per l'ecografia.
Cominciò a muovere il suo strumento sulla mia pancia.. Fece una faccia strana... Si tolse gli occhiali, li pulì... Ricominciò... No, c'era qualcosa che non andava... Mi disse che non riusciva a vedere bene e che preferiva provare con l'ecografia vaginale...
In quel momento, giuro che cominciai a sperare che il test fosse un falso positivo... Mi stampai un mega sorriso sul viso... Per una volta le cose sarebbero andate come desideravo... All'improvviso la sua voce mi riporta sulla terra:
 
  "Mah  guardi, ci sono due camere gestazionali e due sacche vitelline... Io la guardai ma continuai a sorridere... La dottoressa mi ripete tutto con le stesse parole... Io ho quel sorriso stampato sul volto e sembra paralizzato... Allora lei: "ma ha capito?"

Io:" credo di sì ma... ma spero di no!"   Da quel momento sono sprofondata in uno sconforto immenso: come avrei fatto? Chi mi avrebbe aiutato? Gli altri 2 avevamo ancora tanto bisogno di me... Per non parlare dell'aspetto economico, avrei dovuto comprare tutto.

Ricominciare da zero... E cosa avrebbe detto il mio compagno? Un aborto? No, non potevo... La mia coscienza non me lo consentiva...

E poi non ero riuscita a portare a termine le 2 gravidanze singole cosa sarebbe successo ora? Cominciai a pensare che quella era la punizione che Dio mi dava: non ne volevi uno e io te ne mando 2... E quando accetterai questa situazione te lì porterò via....

Questo il pensiero che mi accompagnerà per quasi tutta la gravidanza e anche oltre...

Uscii tremante e al mo compagno lì impaziente, non riuscii a dire che "abbiamo un grosso problema"... Non riuscivo a parlare... Poi in macchina scoppiai in un pianto e continuavo a ripetergli che mi dispiaceva... Ma lui poverino non capiva...

" SONO 2!!!!" Il mio compagno  cominciò a ridere ... Ridere fino alle lacrime... Mi abbracciò e mi disse:"E questo sarebbe un problema?"
Da quel momento, cerco di soddisfare ogni mia perplessità, di confutare ogni mia tesi, di incoraggiarmi ogni qual volta lo sconforto prendeva il mio cuore.
Nei successivi controlli si definì anche quella che sarebbe stata secondo i calcoli la data presunta del parto, il 21 dicembre... Guardando il calendario ogni volta il mio sguardo cadeva sul 17 novembre... E da sola mi dicevo che era troppo presto...

Alla morfologica a 18 settimane la bella sorpresa: un maschio e una femmina! Cercavo di non amarli perchè la scusa che Dio me li togliesse era tanta... Quello che accadde dopo mi fece ancor più convincere di questo  pensiero...

Già alla morfologica il ginecologo, mi raccomandò di stare un pò a riposo perché il collo dell'utero era già raccorciato...

Cercai di seguire il consiglio ma con altri due ragazzi per casa non era semplice...
 
 
Alla 21esima settimana  il collo dell'utero tra i 18 e i 20mm... Riposo assoluto! Ricordo ancora le sue parole: allora Anna, succedesse qualcosa  ora sarebbe un aborto... Quelle sue parole risuonarono nella mia testa nelle settimane avvenire e continuava a girarmi intesta il pensiero di questa punizione divina...
 
 Se prima cercavo in internet notizie sui gemelli e poi sul collo dell'utero, ora cercavo notizie sulla prematurità...

Son diventata esperta per tutto ciò che riguarda i prematuri e le probabilità di sopravvivenza nelle varie settimane... Era diventata un ossessione.... Ero lì immobilizzata sul divano in costante attenzione ai movimenti del mio pancione...

Leggevo di chi si era ritrovata nelle mie stesse condizioni, ma non trovato mai qualcosa  che avesse un accorciamento del collo uterino così forte in un'epoca gestazionale così prematura.

Iniziai a sperare in quel 17 novembre che prima mi sembrava troppo presto... Ora diventava una meta ideale... Trascorrevano i giorni lunghi, interminabili...
 
 
Alla 24esima settimana la situazione è precipitata: canale cervicale 6 mm con ampio funneling... Il dottore m'indirizza immediatamente in ospedale dove mi prenderà poi in carico il centro delle gravidanze a rischio... Caddi nel baratro della depressione...

Piangevo sempre notte e giorno... Piano piano i giorni passavano... E ringraziavo il Signore ogni mattino e ogni sera di avere ancora il mio pancione... Avrei voluto andare in giro mostrare quella pancia che mi rendeva orgogliosa... Ma non potevo...

31esima settimana: eco di accrescimento... Tutto regolare, crescita nella norma... Circa kg 1,400 ognuno.
I dottori che mi seguivano mi dissero che dalla 34esima i gemelli sono in grado di respirare da soli quindi sarebbero stati fuori pericolo... E valutarono che per allora il loro peso sarebbe stato di circa kg 2,300 e non avrebbero necessitato neanche di culla termica.

Mi tranquillizzai solo quando arrivai a quella fatidica 34esima settimana.

Iniziai a pensare di riuscire ad andare oltre ad ogni aspettativa e superare persino quel 17 novembre che mi perseguitava...

Al mattino della 35esima+1 cominciai ad avere la pancia dura come un sasso, ma senza dolori... Decisi che fosse il caso di fare un controllo in ospedale.... Anche perché era proprio il 17 novembre!
Alla visita risultò una dilatazione di oltre 5 cm... La bambina aveva deciso che era arrivata l'ora di farsi conoscere!

Fu un vero peccato scoprire che nel frattempo si era girata in posizione podalica e fui costretta a sottopormi ad un cesareo d'urgenza...

Mentre mi portavano in sala operatoria tremavo come una foglia... Un dramma unico: dosaggio insufficiente di anestetico... Non so come riuscii a non svenire nel sentire il bisturi incidere la mia pancia... Un dolore lancinante!

Alle 17.36 sentii il pianto della bambina... Alle 17.37 arrivò anche il pianto del fratellino...

Cosa provai? Solo dolore...

Mi sentii un mostro... Li vidi x un attimo, ma nel mio cuore sembrava fosse arrivato l'inverno siberiano.

Li portarono via e mi promisero che li avrei rivisti a breve in camera...
Non fu così... Dall'eco di accrescimento la loro crescita era andata avanti x poco e poi si era fermata... Dalle stime avrebbero dovuto pesare all'incirca kg 2,6 e invece a malapena erano di kg 2...

La bambina ebbe della poliapnea e la trasferirono in neonatologia, mentre il maschietto rimase nel nido... Non potevo alzarmi per poterli conoscere...

Conobbi Davis solo il giorno dopo ma non potei  neanche stringerlo tra le mi braccia perché era attaccato ad una flebo di glucosio...

Lo presi in braccio solo dopo 2 giorni...

Aveva già 3 giorni quando potei conoscere Micol... La riconobbi subito in mezzo alle altre cullette... E scoppiai a piangere

Mentre tutti mi incoraggiavano dicendo che non c'era niente di cui preoccuparsi, che comunque la bambina stava bene, una dottoressa mi fece capire che la situazione non era così leggera e che nn si potevano conoscere i tempi di permanenza lì...
Ovviamente nel mio cuore fecero breccia quelle parole non di certo gli incoraggiamenti!

Lei venne sottoposta ad un sacco di accertamenti, per capire quale fosse l'orgine di questi  atti respiratori così frequenti... Lui venne trasferito vicino alla sorellina per comodità ma solo per prendere peso...

Dopo 11 giorni di torture, grazie a quella dottoressa malefica, arrivò la telefonata della responsabile del reparto che mi annunciava che il giorno dopo Micol e Davis sarebbero venuti a casa...

Così, dopo 12 giorni tornammo a casa, il 29 novembre 2012... Alla fine le cose andarono molto bene dalla catastrofe che la mia mente continuava a proiettare... Ancora piango a quasi 6 mesi di distanza per le emozioni che mi son sentita negare...

O meglio, che la mia mente contorta in quel momento non mi ha permesso di vivere.

Voglio cancellare quel 17 novembre.

Sto ancora lottando per venir fuori da quella depressione in cui mi sono trovata.

E piano piano riuscirò... Grazie solo al mio compagno che continua a sopportare le mie ancora tante paranoie.

Mi è stato vicino dal primo istante... Devo tanto anche ai miei due figli grandi, Isaac ed Esther che hanno pazientemente assecondato le mie interminabili richieste durante la mia immobilità.

Micol e Davis sono gli amori di casa... Protetti e coccolati da tutti... Amati e adorati da mamma, papà, fratello e sorella...

Mi è mancata anche l'emozione di allattarli... Quell'intimità non c'è stata... Piccoli e pigri com'erano, sono stata costretta a tirar via il latte e darlo con i biberon.

Sono andata avanti circa 40 giorni... Poi piano piano il latte è cominciato a calare perché il tiralatte non ha la stessa efficacia della suzione del bambino.

Quando sarebbero stati in grado di prenderlo dal seno, lo rifiutavano purtroppo, perché ormai erano già abituati al biberon.

Spesso mi sento inadeguata a questo ruolo... Credo di non essere stata una buona madre e di non esserlo ancora oggi... Mi capita di chiudermi in bagno e far sfogo ai miei sentimenti con un bel pianto

Poi un bel respiro e tutto ricomincia.

I sentimenti negativi prima o poi daranno spazio alle gioie e alle soddisfazioni che i monelli ci regaleranno...

Nel frattempo spero che questo racconto, possa dare forza e speranza a chi si ritrova nella stessa situazione in cui mi son trovata io.

 

 
Nei successivi controlli si definì anche quella che sarebbe stata secondo i calcoli la data presunta del parto, il 21 dicembrconvincere di questo pensiero...

 
Trovo che sia una bellissima testimonianza ,che da oggi andrà a far parte delle" Esperienze di parto di altre mamme" gemellari e non, racchiuse nella nuova pagina " Esperienze di parto di altre mamme".
Questo favoloso momento, visto da tanti puni di vista e stati emotivi differenti.
Buona lettura.
Se volete raccontarmi anche la vostra esperienza, anche in forma anonima, inviatela a ubertidebora@yahoo.it.
Sarà un piacere condividere ciò che avete provato.
 





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