martedì 5 febbraio 2013

L'operazione con tecnica Exit che salva il bambino prima della nascita

L'operazione con tecnica Exit che salva il bambino prima della nascita
 Voglio parlarvi di questo, perchè credo che è molto importante.
Sentiamo  troppo spesso parlare di "malasanità" e credo che di questo intervento si debba parlarne.
Sì ,perchè   salvare  la vita ad un bambino quando si trova ancora dentro alla pancia   della   mamma, è possibile.
Grazie al Centro Exit , primo in Italia e in Europa.
Con la collaborazione del policlinico Gemelli, dove ha sede e l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ha questo nome "Exit", pechè appunto è la sigla di "ex utero intrapartum treatment". Ossia una tecnica chirurgica, che viene eseguita al momento del parto cesareo. Prima di separare il bambino dalla mamma con il taglio del cordone ombelicale, in caso di gravi anomalie. E se la vita del bambino è a grave rischio.
Questo intervento, viene svolto da un'equipe specializzata in chirurgia fetale e neonatale che comprende ginecologi, ostetrici, radiologi, infermieri, ecografisti, neonatologi, genetisti, competenti in questo ramo.
Questa equipe, è riuscita a correggere serie malformazioni, che avrebbero impedito la sopravvivenza di queste piccole creature.


Come si pratica la tecnica Exit?


Con la tecnica Exit si utilizza la circolazione sanguigna che lega in gravidanza mamma e bambino.Si ritarda il momento della nascita del bambino e quindi, il distacco fra loro, per il tempo necessario a praticare l'intervento chirurgico salvavita. Consiste nell'estrarre il bambino dall'utero con testa e spalle, ma viene mantenuto collegato alla mamma alla placenta attraverso il cordone ombelicale, che altrimenti, viene reciso al momento della nascita.
Così   la    mamma    ossigena  il bambino  visto che  non   è in grado di farlo da solo. Così viene operato. E' una sorte di circolazione extracorporea che gli garantisce ossigeno.

Per quali anomalie si pratica la tecnica Exit?

La tecnica Exit si applica in caso di molte patologie fetali, come: lesioni toraciche, gravi lesioni polmonari, cardiopatite congenite, anomalie della laringe o della trachea o ernie diaframmatiche.


Quale anestesia prevede la tecnica Exit?

Richiede l'anestesia generale della mamma. Anche il piccolo viene addormentato attraverso i farmaci usati per la mamma. Terminato l'intervento l'equipe, procede al distacco della placenta e al taglio del cordone ombelicale, completando il taglio cesareo.
Se il cordone ombelicale venisse reciso al momento del parto, la circolazione sanguigna e l'ossigenazione del feto, verrebbero interrotti prima di mettere il bambino in grado di ossigenarsi da solo grazie all'inizio del respiro: infatti nel caso di questi bambini, la malattia dai quali sono affetti, è presente  un impedimento al respiro e al pianto, che avrebbero conseguenze letali.


Ne avevate mai sentito parlare? Lo trovo molto interessante.
 

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